Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, ha rilasciato una intervista ai microfoni de Il Mattino in ricordo di Papa Francesco:Â
Argentino e grande tifoso del calcio e di Maradona...
«Ci fu una idea di far giocare il Napoli contro il San Lorenzo, doveva essere una amichevole a Roma, alla quale avrebbe assistito ilPapa. Per motivi organizzativi non si riuscì».
Perché scelse Scampia?
«Volle dare uno scossone. Quando cominciammo a parlare del programma gli raccontai che quando presi possesso della diocesi, prima di arrivare in cattedrale, andai a baciare la terra a Scampia»
Che ricordi ha di quella giornata?
«La forza emotiva che metteva negli incontri, senza badare al tempo.
Tantâè che in carcere si fece tardi, lâappuntamento successivo era in cattedrale: nel programma era fissato che salisse prima in episcopio per rifocillarsi. Non ce la fece. Andò nel bagno dei canonici,si lavò la faccia e iniziò lâincontro nel Duomo. Aveva un ritmo forsennato. Più vedeva gente e più si rianimava».
E quel saluto in napoletano âA Madonna vâaccumpagnaâ?
«Mi aveva chiesto: âCome posso svegliare con un saluto?â Gli dissi che qui usiamo questa giaculatoria.
âMolto bellaâ, mi rispose. Ho saputo poi che quando andava un gruppo di napoletani in udienza, la ripeteva. E mi hanno fatto sentire che lâha usata in Colombia spiegando: âQuesta è una espressione che sembra quasi lingua spagnolaâ».
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