Ultime notizie Serie A - L'ambiente Juventus non può che essere definito una polveriera ad oggi. Ad Allegri l'arduo compito di rialzare una squadra che sembra davvero avere pochi stimoli e sbocchi tattici. Ma quale è stata la scelta e come si è arrivati alla conferma di Allegri in casa Juventus? Lo racconta l'edizione odierna del Corriere della Sera:
"Avanti con Allegri, anche se non troppo allegri dentro casa Juve, comâè logico che sia. A partire da Pavel Nedved, vicepresidente di lotta ma (al momento) non di governo: era uno di quelli ad aver posto il tema di un eventuale esonero, già nella riunione di venerdì alla Continassa, con Agnelli, il ds Federico Cherubini e lâad Maurizio Arrivabene. Ma dovendo guardare ai conti, oltre che al campo, presidente e ad hanno detto no. Il rosso in bilancio incombe, lâassemblea degli azionisti di ottobre pure, e non si vorrebbe appesantire il monte stipendi con un esonero da nababbi, sui 21 milioni di euro (netti).
Dopodiché, andare avanti con Allegri â cosa che Agnelli ha ribadito anche ieri, in una delle tante telefonate con lâallenatore â non significa essere soddisfatti, sostenere che va tutto bene e che non câè alcun problema. Al contrario, guai ce ne sono disseminati un poâ ovunque, compresa una serie di congiunzioni astrali da Legge di Murphy: se qualcosa può andare male, lo farà . Lo slogan della stagione juventina, fin qui.
Lâaltro tarlo del club è che Allegri non sia più ai comandi della squadra o che più di qualcuno vada per i fatti suoi: a partire da Di Maria â «grandissimo giocatore, ma non un leader», sibila un compagno â per finire a Bonucci e Danilo, superstiti della vecchia guardia, che fin qui hanno tentato di tenere unita la compagnia. E poi, bussano i risultati, la religione per la quale, da qualche anno, Allegri è andato alla guerra: con due vittorie su nove partite, Champions compresa, câè poco da dire e tanto da fare.