«Bruno, Bruno, Bruno. Devi dirgli tu ai ragazzi di vincere domenica. Il secondo posto ci serve assai, sennò facciamo la fine del Milan». È salito su un muretto e ha urlato a squarciagola per farsi ascoltare tra le risate dei presenti. Quel Bruno a cui chiedeva un cenno era Giordano che con Giuseppe Bruscolotti e il portierone Raffaele Di Fusco erano appena arrivati nel cuore del rione Sanità.
È iniziato con una esortazione il tour dei Campioni d’Italia del 1987, che scortati da tifosi e capiultras delle curve A e B dello stadio San Paolo, hanno salutato i tanti tifosi accorsi nella chiesa di San Vincenzo quando si è sparsa la voce che c’erano i «vecchi» calciatori del Napoli. «Ho approfittato, mi mancavano Di Fusco e Giordano, sono emozionato», ha detto quasi tra le lacrime Giovanni.
Il sangue di San Gennaro, estratto dalla teca blindata alle 9 del mattino, si è in parte sciolto: Bruscolotti l’ha baciata. Qualcuno ha detto che il Santo si è «emozionato» davanti alla grandezza dei campioni del primo scudetto. Un turista spagnolo chiede se c’è anche Diego Maradona, purtroppo no. Dal balcone una signora ha urlato: «Siete i migliori», e come darle torto. Poi il San Paolo, ma cancelli chiusi, sigillati: «C’era un’autorizzazione - spiega Montuori -. Il club del Napoli dice che la colpa è del Comune e il Comune scarica la colpa sulla società. Insomma la solita situazione kafkiana, lo scaricabarile. È vergognoso, si mettessero d’accordo. C’è un colpevole ma non sappiamo chi. La verità prima o poi verrà fuori. Il Napoli è il Napoli, nessuno può mai dividere la gente dalla squadra del cuore. Noi siamo una città che ama gli azzurri ed è pronta a ogni sacrificio».
Incassata la notizia il gruppo si dirige allo stadio San Mauro di Casoria dove si giocherà una partita celebrativa, è un’altra storia. Finisce 1-1, in gol anche Ferrara. Fine gara, game over e gli applausi sono tutti per loro, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno.