di Salvio Passante – twitter:@SalvioPassante
"Inutile pensare di poter competere al cospetto di squadre come il Real Madrid, Barcellona, Manchester City e PSG che hanno risorse economiche nettamente superiori a quelle del Napoli. Tutto ciò, però a Rafa non lo spaventa. E' cosciente del fatto che è alla guida di una squadra che ha bisogno di tre o quattro anni di crescita per diventare estremamente competitiva perchè l'economia impresariale non permette che in un solo anno si possano comprare 10 giocatori di alto livello per costruire una squadra da subito in grado di lottare con i top club europei. Se invece si pensa a comprare 2 top player all'anno per 3 o 4 anni, come al Liverpool, si arriverà a comporre una grandissima squadra Sono convinto che se De Laurentiis mantiene le sue promesse tanto dal lato degli impianti tecnici da migliorare e se ovviamente si impegnerà ad offrirgli una rosa sempre più competitiva, Rafa non si spaventerà". Era il 10 marzo di un anno fa. Nel suo ufficio di Madrid Manolo Garcia Quilon accoglieva CalcioNapoli24.it (clicca qui per leggere)
Sembra passata un'eternità, ma queste sono parole incredibilmente attuali. Il concetto è stato ribadito ieri sera in maniera cristallina e diretta, per la prima volta, da Rafa Benitez: "Già si parla di prossimi allenatori, io qui ho uno staff con Pecchia vice allenatore che mi aiuta a capire il calcio italiano e uno staff con Bigon per rinforzarci. Trovare un direttore di questo livello e fare un mercato così difficile come il nostro ma allo stesso così positivo, non è facile. Ma devo capire qual è l'obiettivo alla fine. Vengo dall'Inghilterra, dove si punta su strutture e settori giovanili. Il presidente ha fatto un grandissimo lavoro finora ma adesso bisogna guardare avanti con più ambizione e voglio capire se ci sono i presupposti. Dallo stadio, al centro sportivo fino al settore giovanile. Se andiamo avanti su queste condizioni sono molto aperto, ma bisogna guardare avanti con ambizione. Se in questi giorni vogliono affrontare il business plan sono molto aperto ad ogni discorso".
De Laurentiis messo con le spalle al muro. Lo ribadiamo per l'ennesima volta, questo club non ha bisogno di un nuovo allenatore. Il Napoli ha la fortuna storica di aver una persona seria sulla panchina, che si fa da garante per i tifosi ed un'intera città. Ambizioso, non vende fumo. Vuole crescere e soprattutto vincere. Non ne fa una questione di soldi, di proposte indecenti ne ha ricevute decine nella sua carriera. Avrebbe potuto allenare Real Madrid, Psg prima che firmasse col Napoli, nazionali che l'avrebbero ricoperto d'oro.
Rafa Benitez vuole scrivere la storia dove gli altri non sono riusciti a farlo. Sperava che Napoli potesse essere la sua Liverpool 'Mediterranea', ma dopo il secondo anno è tornato coi piedi sulla terra. Gli acquisti chiusi e poi sfumati di Gonalons e Kramer hanno rovinato i piani di una società che non ha avuto nè la forza nè la voglia di rilanciare puntando su nuovi obiettivi. Annunciato il disastro di Bilbao con giocatori spompati dalle fatiche del Mondiale e prevedibile lasciare punti per strada in campionato, dove se non ha alternative valide e soprattutto la forza fisica e mentale, rischi di sprofondare nella melma dell'Europa League. E' una questione di mentalità, di essere abituati a vincere. Ecco perchè questo Napoli è doubleface, ha bisogno di essere rafforzato con elementi di spessore ed esperienza. Ora tocca a De Laurentiis, ieri sera ha ricevuto tanti assist.
- Ristrutturi il San Paolo, i soldi in casa ce l'ha, rendendolo uno stadio vivibile. La cifra stanziata, circa 20 mln di euro, non basta. Serve di più. Le cose o si fanno bene o è meglio non farle. Valuti seriamente l'ipotesi di cedere l'immagine del restyling ad un brand internazionale.
- Potenzi le strutture del settore giovanile e del club, inesistenti. Il Napoli è ancora ospite dopo 10 anni della famiglia Coppola, non ha impianti di proprietà. In questi anni ha adeguato i terreni di gioco, gli uffici, ma non ha mai pianificato il futuro con un progetto a lungo termine. Il sindaco di Castelvolturno, Dimitri Russo, in una recente intervista a CalcioNapoli24.it ha dato la massima disponibilità dell'amministrazione ad accogliere gli azzurri per tre decenni, GRATIS, mettendo a disposizioni terreni e strutture comunali (clicca qui per vedere).
- Prolunghi il contratto a Bigon e l'intera area scouting (quest'ultimi sono in scadenza, ndr) mettendoli in condizioni di lavorare serenamente. Sarebbe un gesto di riconoscenza verso chi tanto ha fatto in silenzio e con professionalità in questi anni. Li apprezzi e valorizzi, hanno perfino inventato una metodologia di selezione diventata oggetto di studi a livello federale, unico al mondo, di Marco Zunino “Progetto di linguaggio comune: un modello metodologico per la ricerca veloce del 'calciatore obiettivo' su piattaforma informatica". Bigon, è anche giusto evidenziarlo, non ha potere di firma e ormai da anni è costretto a fare slalom tra i rigidi paletti imposti dal club per chiudere un acquisto. Anche Benitez ieri l'ha ricordato.
- Potenzi il settore dirigenziale con figure del settore. Ricrei entusiasmo con gli attuali collaboratori. Ad oggi il club non ha un dg, a certi livelli sono mancanze che si pagano. Di fatto quella azzurra è quasi una gestione familiare con Chiavelli, Edo De Laurentiis e Formisano nei ruoli chiave.
- Dimostri che il suo Napoli intende fare calcio seriamente. Apprezzabile il tricolore dei conti, ma è inutile parlare di scudetto se hai in organico giocatori di medio livello.
- Si confronti continuamente col suo tecnico, ascolti i suoi consigli. La scelta del ritiro ha colpito nell'orgoglio i giocatori, ma il merito è di Rafa Benitez che li ha coccolati e spronati mentre il Presidente era alla Filmauro.
I presupposti per crescere e migliorare, al di là del risultato di ieri e finale di stagione, ci sono tutti. I trofei vinti negli ultimi anni lo dimostrano, ma si può fare sicuramente di più. Ora vediamo se questa proprietà alle chiacchiere risponderà con i fatti. 'Eravamo a Lanciano' oppure abbiamo vinto lo scudetto fair play è sicuramente un vanto, sarebbe anche ingeneroso dire il contrario, ma ciò che chiedono i tifosi è semplicemente chiarezza sui programmi. Se il San Paolo in alcune occasioni non si è riempito nemmeno con i prezzi popolari è proprio per questo motivo. I tifosi hanno dato, danno e continueranno a dare tanto alla causa, ma vogliono sapere cosa farà da grande la propria squadra del cuore: galleggiare tra il secondo e sesto posto? Aggiungere elementi di qualità come chiede Benitez puntando al massimo, soprattutto in Italia? Oppure sfasciare tutto e ripartire da zero?
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