SPECIALE ALLIANZ ARENA - All'interno dello stadio del Bayern del 'triplete': De Laurentiis prende appunti e sogna lo stadio del futuro

Primo Piano fonte : di Claudio Russo
SPECIALE ALLIANZ ARENA - All'interno dello stadio del Bayern del 'triplete': De Laurentiis prende appunti e sogna lo stadio del futuro

Ristrutturare il San Paolo è decisivo per la nostra crescita del futuro. Non possiamo trascendere da questo aspetto”. Parole di Rafa Benitez, risalenti alla conferenza stampa di presentazione a giugno nel centro di Castelvolturno. Parole, ovviamente, condivise da tempo da Aurelio De Laurentiis che vorrebbe ricostruire integralmente il San Paolo, ammodernandolo con ogni genere di comfort e raggiungendo degli standard degni degli stadi di Champions League o, secondo lo stile del presidente azzurro, le arene dello sport americano dove poter mettere in mostra anche i trofei vinti dalla società, i cimeli storici dei campioni che hanno vestito la maglia del Napoli e gli shop ufficiali dove poter acquistare magliette e gadgets.

Il museo societario, un multicinema, centri commerciali e parcheggi in modo da rendere il San Paolo un punto di riferimento per tutti i cittadini anche nei giorni in cui non si giocano le partite. Mentre continuano (e continueranno) le diatribe con il Comune, il futuro corre ed è già arrivato: i primi modelli di stadi europei vengono studiati minuziosamente anche grazie alle trasferte continentali, che siano quelle di Champions League oppure, più recentemente, l’Emirates Cup giocata nell’omonimo Stadium di Londra e già presentatovi tempo fa da CalcioNapoli24.it (clicca qui per rileggere lo speciale di CN24).

Un altro stadio che potrebbe esser preso a modello è l’Allianz Arena. Ci trasferiamo in Germania, a Monaco di Baviera, per andare a visitare lo stadio della squadra autrice dell’ultimo ‘triplete’. Il Bayern Monaco, una società esemplare sia dal punto di vista sportivo sia da quello finanziario, e proprietaria di uno stadio tra i migliori d’Europa.

Costruito ex-novo per l’incapacità di migliorare il già esistente Olympiastadion, l’Allianz Arena è situata nella periferia nord di Monaco, precisamente a Frottmaning. Problemi di trasporti? Macchè, la struttura è raggiungibile comodamente tramite autostrada e tramite metropolitana (il vezzo della stazione è quello di esser costruita con lo stesso stile dello stadio). Problemi di parcheggio? Nemmeno, essendo disponibili più di 10000 posti auto. E se l’esterno si presenta così bene, lo stesso stadio non è da meno.

La struttura sarà familiare ai tifosi del Napoli, vista la sfida di Champions contro il Bayern conclusa sul 3-2 nel 2011/2012: quella manciata di migliaia di supporter azzurri confinata in cima al terzo anello dell’Allianz perché, a detta dei tedeschi, “gli avversari devono confrontarsi subito con i tifosi del Bayern e non devono scorgere i propri sostenitori”. Acustica degna dei migliori teatri dell’opera, così come i sediolini: quante volte al San Paolo abbiamo visti veri e propri ‘buchi’ con la muratura a vista e nessun posto per sedersi? Lo stadio teutonico risolve il problema con poltroncine di plastica ribaltabili in tutti i settori dello stadio (in quelle più costose è presente anche un rivestimento morbido) escluso un piccolo settore della curva dove mancano del tutto perché in quella zona “i tifosi preferiscono rimanere in piedi per tutta la partita”. E se il Bayern perde? I tifosi non vanno via arrabbiati e delusi. Il lungo percorso per uscire dallo stadio è stato creato scientificamente, seguendo degli studi psicologici che hanno determinato il numero esatto di metri dopo il quale il nervosismo di una persona si affievolisce, permettendo così il deflusso regolare e diminuendo la possibilità di scontri e devastazioni dello spazio circostante.

In totale oltre 71mila posti disponibili per le gare di Bundesliga (venduti tutti in abbonamento) che si riducono a circa 66mila in occasione delle gare di Champions League (le più ‘odiate’ da chi lavora all’Allianz, perché si vede costretto a coprire con adesivi le oltre 600 scritte Allianz disseminate in tutto lo stadio). Uno stadio modello per i tifosi ma anche per i giornalisti, che possono beneficiare in sala stampa di un angolo ristoro completamente gratuito per mangiare e bere prima di ascoltare le dichiarazioni dei protagonisti seduti sulle stesse poltroncine dello stadio dopo aver assistito alla partita da due postazioni diverse (nel terzo anello TV e radio, nell’anello più basso la stampa), prima di spostarsi nell’ampia mixed-zone situata all’uscita dello stadio dove poter intervistare liberamente i calciatori reduci dal match.

Tutto bene, fin qui. Ed i costi? Qui viene il bello. Partiamo dal presupposto che lo stadio, in principio, era di proprietà comune tra Bayern Monaco e Monaco 1860 (che milita nella Zweite Liga, la B tedesca). Costato 340 milioni di euro, costruito in soli 30 mesi e sponsorizzato dall’Allianz per i prossimi 30 anni al costo di 80 milioni, la struttura è completamente di proprietà della società presieduta da Rummenigge che ha acquistato anche le quote del TSV 1860 (che nonostante i 22mila spettatori di media non riusciva a coprire le spese di gestione), costretto adesso a pagare una quota d’affitto ogni anno per usufruire dello stadio. Costruito nel 2005 per i Mondiali dell’anno successivo, il pagamento dell’intera costruzione verrà saldato dal Bayern nel giro di un quinquennio, visto anche il fatturato record fatto registrare ogni anno dai 5 volte campioni d’Europa. Nel giro di quindici anni, dal primo mattone alla proprietà esclusiva dell’impianto. Un capolavoro, in campo e dietro la scrivania. De Laurentiis prende appunti e studia: il sogno, suo e dei napoletani, è quello di avere un giorno uno stadio all’altezza di Napoli, dei napoletani e dei successi che verranno.

PS. La colorazione dello stadio (rossa per il Bayern, blu per il Monaco 1860 e bianca per la nazionale tedesca) dopo soli sei mesi dall’inaugurazione dovette essere cambiata: per la novità del cambio di colore seguendo la classica ‘ola’ dei tifosi, si registrò un aumento del 40% degli incidenti nel tratto autostradale limitrofo. Cambiato il modo (stadio diviso in sei grandi zone, esclusa la copertura che resta spenta), migliorò il tutto per la felicità anche della stessa compagnia assicurativa, l’Allianz, che dà il nome allo stadio…

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