di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)
Ne servono almeno due. Nell’ottica del regista e del vertice basso di un ipotetico rombo a centrocampo, dovranno essere almeno un paio le figure capaci di recitare il ruolo del playmaker. La stagione è lunga, una di quelle che porterà via tante energie tra campionato, Europa League e Coppa Italia. Sarri forse non sarà abituato come Benitez a sfruttare ogni elemento della rosa, dando il via ad un’autentica staffetta tra i calciatori nell’arco della stagione. L’acquisto di Valdifiori è mirato, a Sarri serve come il pane una pedina con caratteristiche da costruttore di gioco. Il suo Empoli affidava quasi completamente la manovra d’attacco ai piedi del neo centrocampista del Napoli. Però non basta. Dicevamo. La stagione è lunga, conviene averne almeno due di Valdifiori. Il primo, il titolare per intenderci, è arrivato e si aggregherà al gruppo azzurro l’8 luglio a Castelvolturno per il pre ritiro. Il secondo, invece, esisteva già. Compariva già nell’organico del Napoli e corrisponde al nome di Jorginho. Farà storcere il naso a qualcuno vista l’ultima stagione, ma in virtù di un’annata ricca di impegni, converrebbe tenerlo per far riposare Valdifiori quando ne sentirà il bisogno. E’ l’unico, forse insieme ad Inler, che ha nel dna la capacità di impostare l’azione partendo dal vertice basso della linea mediana. L’unico che ha i piedi buoni. Perché cederlo per far arrivare, magari, qualcuno che cambi poco il valore della rosa? Il Napoli ce l’ha, l’ha appena riscattato dal Verona e può decidere il suo futuro. L’agente ha, di recente, dichiarato che il suo assistito vorrà giocarsi le sue carte con mister Sarri. In un centrocampo a tre potrebbe anche essere, all’occorrenza, traslato sul centro destra, come mezz’ala. Insomma, perché privarsene?
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