L'edizione nazionale di Repubblica elogia il lavoro di Sarri che ha portato anche Jorginho in nazionale: "Una rivalutazione targata Napoli. Il principio economico applicato al calcio sta funzionando senza alcun intoppo ed è uno dei meriti della gestione Sarri. Due principi semplici. Il primo: i gioielli già lavorati sono stati lucidati con cura. Il secondo: i diamanti grezzi sono stati rifiniti con grande attenzione. Jorginho, ad esempio, ha gettato alle spalle l’etichetta di talento incompiuto che lo accompagnava da un anno. Sei mesi di grande impatto al suo arrivo in maglia azzurra, poi una seconda stagione con tante difficoltà. L’avventura sembrava arrivata al capolinea, poi è cambiato tutto. Sarri gli ha restituito la giusta collocazione tattica, la fiducia ha fatto il resto. La sfida col Palermo ha riacceso i riflettori sul 24 enne cresciuto nel Verona, tanto che il ct Antonio Conte ha rotto gli indugi e lo convocherà per la prima volta in nazionale in vista della doppia amichevole contro Spagna e Germania. Impossibile ignorarlo ancora: Jorginho risponderà presente all’appello e proverà a guadagnarsi un biglietto in extremis per l’Europeo, obiettivo comune anche a Insigne. È l’effetto della crescita che ha trasformato il Napoli in una squadra da scudetto. Solo due innesti (Hysaj e Allan) nuovi in un impianto di squadra che ha cambiato marcia. La metamorfosi di Higuain, ad esempio, è l’esempio più eclatante. Ma la priorità per tutti si chiama Genoa: la cornice dei 40mila del San Paolo dovrà sostenere gli azzurri che puntano alla vittoria. È l’unico modo per impensierire la Juventus e tenere vivo il sogno scudetto nella settimana della sosta. Il centro di Castel Volturno si svuoterà e Sarri vivrà un vero e proprio paradosso. Le tante convocazioni non lo metteranno di buon umore, eppure è stato lui a propiziarle. È l’effetto della rivalutazione. Quella del Napoli è tanto rigorosa quanto efficace"