Le due amichevoli in Turchia hanno messo in evidenza due invenzioni di quello che potremmo chiamare il laboratorio Spalletti. Giacomo Raspadori mezzala 'atipica' e Gianluca Gaetano play alla Lobotka sono gli spunti tecnici che più hanno incuriosito. C'è chi ha storto il naso e chi invece ha dato parere positivo a queste due mosse. Senza voler entrare nel merito ci limitiamo soltanto a far notare che Spalletti, lo dice la storia, è stato l'allenatore che ha stravolto in meglio il calcio italiano nell'ultimo ventennio. Alcune sue genialate tattiche sembravano a molti un'eresia salvo poi trasformarsi in autentiche linee guida che hanno cambiato anche carriere di chi le ha dovute poi interpretare sul campo.
La prima avvenne a Udine nel 2002 quando trasformò Pizarro da trequartista a regista cambiandogli di fatto la carriera. Ancora oggi il calciatore cileno benedice quella 'follia' di Luciano che gli ha permesso di giocare a buoni livelli poi alla Roma, all'Inter e poi alla Fiorentina nonché con la nazionale. Sempre in Friuli, Luciano si inventò Jorgensen ala offensiva così come Iaquinta che in quel ruolo ci ha giocato anche un Mondiale vincendolo. Alla Roma trasformò Totti da fantasista a falso nueve con un rendimento superlativo senza dimenticare Perrotta che passa da mediano a trequartista e Mancini, che aveva giocato una vita da laterale destro, spostato a sinistra per permettergli di puntare verso la porta. Gli ultimi brevetti del laboratorio Spalletti sono Nainggolan alla Perrotta della sua prima Roma e chiaramente Brozovic. In tutto sono 8 le trovate di mastro Luciano che hanno segnato il calcio italiano dal 2002. Vent'anni dopo ci vuole riprovare con Raspadori e Gaetano. Guardando i risultati del passato non si può che dargli ampio credito. La scuola Spalletti è un vulcano di idee, studio e tanto, ma tanto calcio.
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