Momento delicato? Non proprio, però sicuramente non è il migliore degli ultimi mesi. Tre partite, un solo gol segnato peraltro su rigore, due sconfitte arrivate grazie a due episodi che hanno condannato il Napoli contro la Juventus ed il Villarreal. Adesso, però, contro il Milan c'è bisogno più che mai di una vittoria che riassorbirebbe la delusione per i due match persi e permetterebbe agli azzurri di tornare in testa alla classifica dopo il pareggio degli uomini di Allegri contro il Bologna.
Quella che si vive a Castel Volturno è l'anti-vigilia del match che potrebbe ridare al Napoli le certezze che hanno caratterizzato la stagione, venute momentaneamente meno per via di un paio di risultati negativi. Il Milan attuale non è quello dell'andata, che a San Siro fu sotterrato di gol da uno dei Napoli più belli della staigone: non va preso sottogamba, assolutamente. Sarri lo sa, e spera che l'approccio al match sia dei migliori in un San Paolo che si preannuncia pieno. E poi, sotto sotto, Sarri può anche rovinare il trentesimo anniversario di Silvio Berlusconi da presidente del Milan.
Una piccola rivincita, se vogliamo chiamarla così, nei confronti di chi lo aveva messo tra i papabili per la panchina rososnera, e lo aveva poi scartato per motivi mai del tutto chiariti salvo poi confermare la stima nei giorni scorsi: "E' vero che prima di puntare su Mihajlovic avevo scartato la candidatura di Sarri? Quando si sceglie qualcuno, per definizione cadono le altre candidature. Anche quelle di cui si ha la massima stima, come nel caso di Sarri".
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