Dries Mertens ha rilasciato una lunga intervista a Bleacher Report. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: "Ho fatto delle cose importanti quest'anno e sono molto orgoglioso di ciò, ma so che c'è ancora tanto da lavorare"
L'ESULTANZA CONTRO LA ROMA - Dries spiega perchè ha esultato emulando un cane all'Olimpico. Il belga e sua moglie hanno un cane di nome Juliet e sono coinvolti in prima persona nell'accudire altri cani in svariati canili della città: "Un cane ti ama per quello che sei, non sa se sei un calciatore o no. A volte la gente ti tratta bene perchè sei un calciatore o perchè sei famoso, ma un cane questo non lo sa. E' per questo motivo che a me piacciono i cani. Se fossi un cane? Sarei uno di strada"
L'AMBIENTE NAPOLETANO - "E' pazzesco come qui a Napoli vivono per il calcio. Nel mio palazzo ho una signora sugli 85-90 anni che ogni volta che mi vede mi fa i complimenti e commenta perfino i gol che faccio la domenica. Mi piace stare e vivere a Napoli. Quando sei in un luogo diverso da dove nasci devi imparare la cultura del posto e adattarti. La gente mi fa sentire importante qui ed io cerco di vivere come i napoletani.Quando vivevo in Olanda guardavo un sacco di tv e mettevo Netflix. Rientravo alle 18 a casa ed alle 19 cenavo. Alle 20 era già finito tutto e poi andavo a dormire. A Napoli non è così. Vado a cena verso le 20.30-21 e mi ritiro intorno alle 23. A me piace molto questo stile di vita che ho in Italia"
L'INFANZIA - "Da piccolo non avevo un idolo, a casa no nguardavo mai lo sport in tv. Forse lo facevo quando c'erano avvenimenti importanti come la Coppa del Mondo. Io ed i miei fratelli giocavamo molto per strada. Ricordo che mio padre ci fece fare un campetto vicino casa per stare più vicini e giocare. Il fatto di essere piccolo fisicamente è stato un po' un problema. A 18 anni avevo un fisico di uno di 15. Molti mi hanno preso in giro per questo, ma io non mi sono mai arrabbiato"
LA VITA DA FALSO NUEVE - "Direi che è andato abbastanza bene questo ruolo per me (ride ndr). Vorrei sempre giocare attaccante. Per caratteristiche non sono la punta classica che tiene palla e fa salire la squadra, ma credo che oggi con i gol che ho fatto posso essere chiamato un 9 puro e non più falso nueve. Non sono nato attaccante, ma ci sono stati altri giocatori che avevano un fisico come il mio e sono diventati bomber. Per esempio Owen. Il fatto di non essere nato punta a volte mi fa commettere degli errori davanti alla porta"
HIGUAIN - "Siamo molto amici io e Gonzalo, spesso si congratula con me quando segno o faccio bene. Ma so che alla fine lui vuole stare davanti a me nella classifica dei cannonieri. Giocando da attaccante i giudizi cambiano perchè se non segni ti criticano. Quando inevce giocavo esterno mi bastava un assist per avere giudizi positivi. Adesso ragiono da attaccante e voglio segnare sempre, così diranno cose positive"