Napoli - Quando il Napoli non fa bottino pieno, si pone sempre l’accento sulla prestazione di Romelu Lukaku. Da quando è arrivato in azzurro non c’è stata mai una via di mezzo sul belga il quale passa, quasi sistematicamente, dall’essere un problema quando le cose non girano a top player. Il tutto nel giro di una o due partite. L’investimento è stato importante considerando l’età fuori target per i principi storici che il Napoli ha avuto sempre negli anni. Il lavoro di Romelu viene giudicato solo ed esclusivamente se fa gol. Non importa se apre spazi, gioca di sponda, serve assist. Se va in gol è da 7 in pagella altrimenti è da 5,5 con annesse discussioni sul peso e l’utilità dell’acquisto.
Che Lukaku non potesse essere quello del biennio interista lo sapeva anche Conte il quale, grazie anche all’umiltà e disponibilità del numero undici, ha reso questo calciatore ancora più altruista sul rettangolo verde di gioco. I numeri parlano chiaro. Tra l’altro, con l’assist dato a Raspadori con la Fiorentina, ha eguagliato il numero di passaggi decisivi che risaliva al secondo anno interista (9).
Chi gioca accanto a Lukaku migliora. Anche qui ci vengono in aiuto alcuni dati relativi, ad esempio, a Paulo Dybala e Lautaro Martinez. Entrambi hanno fatto coppia proprio con Big Rom. L’ex Juve, lo scorso anno, fece 16 gol stagionali e 10 assist. Adesso è fermo a 8 reti e 4 assist. Il biennio di Lautaro accanto a Romelu fece registrare il seguente score: 40 gol con 19 assist. Andando a guardare il trend di Raspadori, ad oggi compagno d’attacco del gigante belga, anche qui i numeri non sono banali. Jack è ad un solo gol dall’eguagliare le reti in campionato dello scorso anno. Sono invece due le marcature che permetterebbero alla punta emiliana di eguagliare il miglior score realizzato da quando è al Napoli. Se poi dovesse continuare a fare gol, per Raspadori ci sarebbe un obiettivo prestigioso ma al contempo difficile. Nella stagione 2021-22, quando era al Sassuolo, segnò 10 gol. E’ il miglior risultato in assoluto per Raspadori in A. Da Dybala a Lautaro passando ora a Raspadori: Lukaku migliora anche chi gioca accanto a sé.
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