Marek Hamsik, centrocampista del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la conferenza stampa di presentazione del suo libro "Marekiaro". L'autobiografia dove racconta tutte le sue vicende professionali e personali. Presente anche Stefano Peccatori, direttore generale Mondadori Electa e la collega Monica Scozzafava. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it.
14.30 - Tra pochi minuti entreranno in sala Marek Hamsik e Stefano Peccatori.
14.35 - Il capitano azzurro ancora assente in sala stampa.
14.38 - Hamsik a breve rilascerà alcune dichiarazioni.
14.39 - Arrivato Hamsik in sala stampa!
14.44 - Stefano Peccatori: "Grazie a tutti, approfittato per ringraziare Marek per averci permesso di entrare dentro di lui. Per raccontare le sue vicende professionali e personali, ringrazio il Napoli perché ha sempre creduto in questo progetto e ci ha permesso di sviluppare un progetto così importante. Ringrazio anche Monica Scozzafava e ringrazio anche Maurizio De Giovanni che ha sposato la cosa che gli avevamo chiesto cioè fare un libro che raccontasse la vita di Marek avendo un taglio editoriale particolare.
Nel mondo di oggi conta la sincerità delle persone, la forza interiore delle persone. Marek è una grande persona, diventata una bandiera di una città che va al di là del tifo calcistico. Raccoglie il rispetto e l'ammirazione di tutti coloro che amano il calcio e le persone vere. A Napoli una bandiera c'è e quindi abbiamo raccontato la sua storia. Il calcio è un'arte? La qualità del livello di gioco arriva a dare delle emozioni che sono le stesse che danno l'arte. Io spero che questo libro un padre lo possa leggerlo a un figlio, perché Marek è un esempio per tutti".
14.47 - Monica Scozzafava: "Esperienza importante, Marek oltre ad essere un grande calciatore è un grande uomo. Marek si è aperto in questo libro non soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche dal punto di vista umano. Di aneddoti ce ne sono tanti, anche se Marek qui a Napoli è considerato come uno di famiglia. Ci sono degli aspetti privati che ho avuto il privilegio di conoscere tramite questo libro e durante l'anno in cui ho lavorato per il Napoli. Marek fa della timidezza apparente una delle tantissime virtù, è una persona che ha tanto carattere.
La fase finale di questo libro mi è piaciuta perché prima dell'estate abbiamo pensato che poteva andar via, ma ha prevalso la voglia di restare qui a Napoli. Infatti viene raccontato anche il suo colloquio con Ancelotti, anche se non sappiamo bene tutti i dettagli di quella telefonata. E' un libro molto interessante, viene raccontata la vita di un calciatore e di un uomo. Marek è una persona gelosa e riservata del suo privato, però siamo riusciti a fargli dire quali sono stati i rapporti belli e brutti con i suoi tecnici e compagni. Ci sono delle vicende inedite".
"Ci dispiace per quella partita, prima di quella ci credevamo tutti. Ci teniamo a far bene questa partita contro la Fiorentina, ma anche tutto l'anno perché questa città se lo merita.
"Ci dobbiamo pensare, non è possibile che su tre partite vai sempre in svantaggio. Dobbiamo cambiare già dalla prossima partita, cioè contro la Fiorentina".
"Uno dei più belli fu contro il Milan, in finale contro la Juventus e non lo so gli altri (ride, ndr), spero di farli ancora. La partita importante fu la prima partita di Champions, con la canzone di sottofondo. Poi le partite più importanti sono quelle vincenti, ti restano nel cuore".
"Non capisco questi cori contro Napoli e compagni, non li capirò mai perché fanno solo male e sono inutili. Ci guardano milioni di persone ed è giusto avere un comportamento giusto in campo, per questo sono una persona molto seria e ci tengo ai comportamenti perché siamo un esempio per la gente che ci vede".
"Non lo so, penso di avere qualche anno da giocare e poi ci penserò. Ho una scuola calcio in Slovacchia, poi ci penserò".
"Me lo auguro, quello del mister l'ho comprata e ancora lo devo finire. Può succedere".
"Mi piacerebbe visitare, non l'ho girata perché i tifosi appena mi vedono, chiedono foto e autografi. Mi piacerebbe vedere Napoli antica e il Vesuvio. Sicuramente ci andrò".
"Gruppo più compatto con cui ho giocato, è cambiato poco. E' un bel gruppo, possiamo fare davvero tanto".
"Dodici anni sono tanti, sicuramente il lettore troverà qualcosa di nuovo. Si è parlato e scritto tantissimo di me. Parla moltissimo di Napoli, spero possa piacere a tutti, dai piccoli ai grandi".
"Sono bellissimi i ricordi con i tifosi, quando esco dal campo è sempre un'emozione. Il tifoso napoletano non ha bisogno di spiegazione, il Napoli è la sua unica passione. Aspettiamo i tifosi al San Paolo per sostenerci".
"Io spero che possa prenderla Lorenzo Insigne, è un napoletano ed è un simbolo di Napoli. Sarà bello se Lorenzo diventasse capitan futuro".
"Lo farei anche io? Abbiamo giocatori forti, ma non come Maradona (ride, ndr). Se me lo assicurasse al 100% sì... (ride, ndr)".
"Contento di aver preso il DNA del padre, giocano davvero bene a calcio. Speriamo che un giorno almeno uno dei due possa fare la carriera da professionista. Sono anche loro figli di Napoli. Cerco di stargli sempre vicino, li accompagno e li vado a prendere io a scuola".
"Fa male vederla così, mi ricordo la finale Mondiale del '94 che squadra eccezionale! Spero possa tornare a quei livelli".
"Mi piace giocare a tennis, beach volley e anche ciclismo. Non ho problemi con gli altri sport".
"Ci tengo tantissimo a questa maglia, per questo sono qui. Finire la carriera qui? Può essere, non posso dirlo con certezza, ne sarei sicuramente fiero".