Carlo Ancelotti è ad un passo dall'essere annunciato dal presidente De Laurentiis. Carlo Magno, così soprannominato dalla stampa spagnola, firmerà un contratto biennale con opzione per il terzo anno con il Napoli. Con l'addio di Sarri arriverà uno dei più vincenti della storia del calcio, che ha guidato le prestigiose squadre come Juventus, Milan, Chelsea, Paris Saint-Germain, Real Madrid e Bayern Monaco. Nel frattempo, però, scopriamo dieci curiosità di Carletto.
1. Passione per il cinema - Il tecnico rivela che spesso usa dei film americani per motivare i suoi giocatori: "Prima della finale della Champions League 2003 (Milan-Juventus, Ancelotti era alla guida dei rossoneri, ndr), per esempio, ho preparato un video col discorso di Al Pacino in 'Ogni maledetta domenica'. È stato un momento molto emozionante. E poi abbiamo vinto. In fondo una partita è simile a un film. Chi potrebbe girare un film su di me? Benigni è il massimo, ma il mio preferito è De Niro".
2. Doti canore - "Alè Milan alè" e 'Hala Madrid y Nada Más': sono questi gli inni cantati da Ancelotti al San Siro e al Santiago Bernabeu al termine della stagione dopo aver alzati dei trofei. Al termine della stagione in Bundesliga con il Bayern Monaco, invece, si esibì con "I migliori anni della nostra vita".
3. L'imitazione di Cristiano Ronaldo - Fantastica e indimenticabile l'imitazione dell'esultanza del gol di Cristiano Ronaldo, dopo che il portoghese segnò nel corso Real Madrid-Eibar del 22 novembre 2014.
4. Henry, l'occasione persa della Juve contro la volontà di Carlo - "La Juve ha voluto cedermi. Loro volevano acquistare Marcio Amoroso. L’Udinese mi voleva come contropartita. Io rifiutai. Vidi la proposta come una mancanza di rispetto nei miei confronti, così chiesi di essere ceduto. Ancelotti non voleva cedermi, né lasciarmi andare in prestito. Quando me ne sono andato tutti i compagni mi hanno chiamato. Anche Ancelotti". Queste le parole dello stesso Thierry Henry.
5. Grandi record - Insieme a Tomislav IviÄ, Ernst Happel, José Mourinho e Giovanni Trapattoni) e l'allenatore ad aver vinto il massimo campionato di 4 paesi diversi (Premier League, Serie A, Bundesliga e Ligue 1). Ancelotti detiene anche il record di Champions League vinte: sono ben 3 (2 con il Milan e 1 con il Real Madrid), un record che detiene insieme a Bob Paisley.
6. Brevetto da pilota di elicottero - Ha superato a pieni voti l'esame teorico e quello pratico e ha ottenuto la licenza per pilota privato di elicottero. «Ho preso la licenza di volo per motivi di traffico. Oggi è molto più comodo viaggiare in elicottero».
7. Il grande legame con Cristiano Ronaldo - "Ancelotti è stata una sorpresa incredibile. All'inizio pensavo fosse uno tosto, anche un po' arrogante e invece si è rivelato l'opposto. Diciamo che è come un grande orso: una brava persona, sensibile. Parlava con noi tutti i giorni, con tutti noi, non solo con me. E si divertiva. È una persona incredibile: ogni giocatore dovrebbe avere l'opportunità di lavorare con lui perché è un grande allenatore. Mi manca molto perché abbiamo vinto tanto insieme e un giorno spero di poter lavorare di nuovo con lui". Queste le parole del 5 volte pallone d'oro portoghese.
8. Le lacrime per l'Inter - Ancelotti era bambino e l'unico modo di poter vedere l'Inter era a Mantova. I biglietti per la gara terminarono e lui iniziò a piangere davanti i cancelli per 45 minuti. A furia delle lacrime, uno steward decise di lasciarlo entrare e assistere al secondo tempo. La partita terminò 1-6 per l'Inter, i nerazzurri fecero 5 gol nella ripresa.
9. Allenatore flessibile - Non è mai stato rigido con i propri calciatori, in tantissimi ex continuano a ribadirlo, lo ricorderà in particolare Ronaldinho. Il brasiliano un giorno venne beccato alle 3 di notte e lui in conferenza disse: 'Aveva il permesso fino alle 5 del mattino. E’ tornato alle 3, significa che non si stava divertendo'.
10. La stima di Ibrahimovic - Dopo un faticoso 2-0 contro il Marsiglia nel 2013, al termine del match, Ibrahimovic si avvicina ad Ancelotti e gli dice: “Mai giocato in casa di contropiede”. Secca e immediata la risposta dell’ex allenatore del Milan: “Mai giocato con una punta incapace di tener palla”. Ibrahimovic si volta, solleva il pollice, scambiando un sorriso di complicità con Ancelotti: “I like it”.
Nell'esperienza al Psg, invece, il ds Leonardo invitò Ibra a contattare Mourinho per sostituire Ancelotti e ma lo svedese non aprezzò affatto, in quanto non convinto dall’idea di mandare via il tecnico italiano.
'Al Psg ricordo che una volta ero una furia a fine partita, giocammo davvero mal. Ruppi una porta e diedi un calcio ad una scatola, colpii Ibra sulla testa, ma ovviamente fu involontario. La sua reazione mi sorprese: non mostrò alcun cenno d'ira verso di me: imparai molto da quel momento. Quando Zlatan sta per perdere la calma, riesce sempre a rendersene conto un attimo prima: a quel punto si isola, esce dallo spogliatoio e, se necessario, fuma anche una sigaretta'.