La tesi di Sarri a Coverciano: settimana-tipo, metodi, 4-2-3-1 e quell'aspetto simile a Benitez

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La tesi di Sarri a Coverciano: settimana-tipo, metodi, 4-2-3-1 e quell'aspetto simile a Benitez

di Claudio Russo – twitter:@claudioruss

Mettiamo un attimo da parte la stagione appena conclusa, e mettiamo da parte anche la prossima 2015/2016. Fermiamoci un attimo e concentriamoci sul prossimo allenatore del Napoli, Maurizio Sarri. Come personaggio ormai abbiamo imparato a conoscerlo, vi abbiamo raccontato la sua carriera e vi abbiamo raccontato le sue curiosità. Ma come tipologia di allenatore, chi è? Come lavora? Ad accorrere in nostro aiuto arriva proprio lui, lo stesso Sarri, grazie alla sua tesi prodotta durante il Corso UEFA Pro Licence 2006/07, organizzato dalla FIGC, il cui argomento è la preparazione settimanale della partita. Lunga, lunghissima e dettagliatamente descritta. Dai modi d'allenamento agli schemi riprodotti durante le sedute di una settimana di lavoro in vista della partita alla domenica (allora all'Arezzo). Una settimana-tipo di una squadra che non gioca le coppe, quindi qualcosina certamente cambierà nella sua avventura al Napoli vista la partecipazione alla prossima Europa League.

Due premesse, prima di tutto:

1) la settimana è scelta casualmente;

2) nella fase di stagione presa in considerazione la squadra giocava stabilmente con il 4-2-3-1 senza mai andare a snaturarsi contro nessun avversario, ma cercando solo di adottare degli accorgimenti in base a quello che avremmo trovato sul campo. Toh, il 4-2-3-1. Chi altro lo adottava? Comunque, passiamo avanti.

LUNEDI' - Giornata di riposo per la squadra, ma dedicata solamente in piccola parte al riposo da parte dell’allenatore, che invece deve cominciare a dedicarsi all’analisi della partita giocata nel giorno precedente. 

Cos'è l'analisi, per Sarri? "È l’analisi che viene fatta dall’allenatore stesso a posteriori, con il filmato della gara disputata e tende a verificare le differenze tra la partita preparata e quella effettivamente giocata; l’analisi della partita ha solitamente scopi correttivi di medio periodo, ed è importante anche per la programmazione degli allenamenti in relazione agli errori commessi ed alle problematiche che la partita ha proposto". 

Come si sviluppa? "La mia analisi della partita prevede che nella giornata del Lunedì sia l’allenatore sia l’allenatore in seconda, che io preferisco chiamare collaboratore, rivedano separatamente la partita del giorno precedente; preferisco separatamente per non influenzare il collaboratore nel formarsi le proprie opinioni. Solo se il collaboratore non è parte dello staff dell’allenatore ma è parte dello staff societario, nelle prime settimane di campionato, preferisco che la visione sia fatta insieme, in maniera che lui si renda conto di quali sono gli aspetti della partita che seguo maggiormente, per arrivare ad una analisi che segua un filo logico comune, cosa che sicuramente andrà a facilitarci e snellirci il lavoro futuro". 

Chi è il collaboratore ideale, per Sarri? "Penso che il collaboratore ideale sia quello con il quale abbiamo unità di pensiero ed unità di intenti. Per unità di pensiero intendo il vedere calcio allo stesso modo; questo non significa che il collaboratore si deve annullare nell’allenatore in quanto deve rimanere sempre propositivo, ma significa solo condividere le idee di base. Per unità di intenti intendo invece la condivisione degli obbiettivi. Da queste riflessioni capite che secondo me il collaboratore, così come la figura del preparatore atletico, devono essere parte integrante dello staff personale dell’allenatore e non possono essere imposti dalla società, ma questo purtroppo non è sempre possibile"

MARTEDI' - Riunione dello staff tecnico con allenatore-collaboratore-preparatore atletico-preparatore dei portieri: si prepara il lavoro settimanale, nonchè avviene lo scambio d'opinioni tra l'allenatore ed il collaboratore sulla partita disputata due giorni prima. Il risultato è una analisi filmata della partita, fatta su dvd, ed una relazione scritta.

Di cosa si occupa questa analisi filmata? "Si occupa esclusivamente di problematiche tattiche e per avere una sequenza logica prende in considerazione in ordine cronologico i seguenti aspetti:

1) tattica collettiva;

2) fase difensiva in zone alte di campo;

3) fase difensiva in zone medie di campo;

4) fase difensiva in zone basse di campo; 

5) palle inattive contro;

6) fase di possesso in zone basse di campo;

7) fase di possesso in zone medie di campo;

8) fase di possesso in zone alte di campo;

9) palle inattive a favore.

Per ognuno di questi aspetti vengono scelte un paio di situazioni particolarmente significative su quello che è successo in campo e viene preparato un filmato, materialmente dal collaboratore, da presentare alla squadra". 

Sarri, nella sua tesi, aggiunge alcuni dettagli per definire i concetti in semplicità e chiarezza come "per ottenere il massimo dell’attenzione possibile da parte di tutta la squadra è importante che il filmato sia estremamente chiaro e di durata limitata, personalmente cerco sempre che la durata non superi i 10- 12 minuti" e "cerco di proporre il filmato in maniera che il giocatore non lo subisca passivamente, cercando costantemente di far passare il messaggio che non si tratta di un processo agli errori, ma di un momento di crescita collettiva ed individuale". 

Il montaggio della stessa partita può essere diverso a seconda del momento, negativo o positivo, che sta attraversando la squadra: in caso di momento negativo nel montaggio vengono privilegiate le situazioni in cui la squadra ha espresso qualcosa di positivo in modo da rafforzare la convinzione che si stia facendo qualcosa di buono; in caso di momento positivo vengono invece privilegiate situazioni che mettono in mostra errori in modo da far passare il messaggio che c’è ancora molto da lavorare e migliorare. Semplice, no? E ciò vale anche per i calciatori singoli, non solo per il gruppo.

La relazione scritta viene fatta dallo stesso allenatore e prende in considerazione altri aspetti: aspetto mentale, aspetto comportamentale, aspetto fisico. Anche se alla fine è lo stesso Sarri che decide cosa dev'esser detto alla squadra e cosa non dev'esser detto. Questi tre aspetti, assieme a quello tattico con il video del match, vengono introdotti dall'allenatore nella riunione di squadra prima di un allenamento con obiettivo esclusivamente fisico, che prevede poi lavoro differenziato per chi ha giocato e chi invece non lo ha fatto. 

Curiosità: dopo l'allenamento l'allenatore ed il collaboratore raccolgono tutti i dati statistici a disposizione dei prossimi avversari e si dividono i filmati delle ultime quattro partite dei prossimi avversari: due devono essere viste nelle prossime ventiquattro ore dall’allenatore e due dal collaboratore, separatamente.

MERCOLEDI' - Al mattino classica breve riunione dello staff tecnico per l’organizzazione delle due sedute di allenamento previste durante la giornata: il primo è puramente fisico, con un riscaldamento seguito da circuit-training di forza da campo ed una esercitazione in linea con l’obiettivo dell’allenamento (si privilegiano spazi stretti in modo che il lavoro muscolare sia prevalente su quello organico.

L'obiettivo della seduta pomeridiana è "la ricerca delle correzioni delle problematiche sorte nell’ultima partita effettuata; con il preparatore è stato concordato che l’allenamento sia effettuato su alta intensità e per la verifica di questo secondo obiettivo ogni giocatore indossa un frequenzimetro che dopo l’allenamento sarà scaricato su computer per la verifica". Nella fattispecie, si legge sulla relazione di Sarri, la squadra aveva "manovrato troppo per vie orizzontali, andando raramente alla verticalizzazione; anche in fase di ripartenza non è stata molto efficace, pur mostrando propensione al pressing in zone alte di campo ed avendo recuperato diversi palloni nella metà campo avversaria. Nella seconda parte della partita ha mostrato qualche difficoltà nel seguire la palla da dietro, finendo per allungarsi e sfilacciarsi tra i reparti". A quel punto il lavoro sul campo verte su tre partite a tema che sono in stretta relazione con le problematiche incontrate.

GIOVEDI' - Primo scambio di impressioni tra l'allenatore ed il collaboratore che, dopo aver visto due partite a testa dei prossimi avversari, decidono i temi che devono essere immessi nei filmati di presentazione degli avversari, temi sui quali lavorare anche sul campo. Su quest'ultimo l'allenamento consiste nella "correzione delle problematiche riscontrate a livello di singoli reparti nell’ultima partita effettuata; non ci sono obbiettivi da perseguire dal punto di vista fisico per cui l’allenamento può essere anche didattico e quindi di bassa intensità"

Nell'esempio riportato i problemi erano i seguenti: "abbiamo sofferto qualche cambio di campo, soprattutto in profondità ed abbiamo avuto una brutta reazione, non conforme alle nostre regole di gioco, su una palla scoperta con cui gli avversari puntavano la nostra linea difensiva". Decisione? La linea difensiva lavora con l’allenatore, mentre gli altri rimangono a svolgere i lavori individuali a carattere fisico con il preparatore ed a carattere tecnico con il collaboratore. 

Pomeriggio, invece, dedicato al video perchè c'è la riunione con la squadra per l’analisi della fase offensiva dei prossimi avversari. Si procede con intervento dell’allenatore che alla lavagna spiega modulo e movimenti offensivi degli avversari e si conclude con il collaboratore che analizza le immagini montate degli avversari. Immagini montate in un certo ordine:

1) immagini a campo aperto in cui si vede il modulo della squadra e le posizioni di partenza della fase offensiva;

2) la scelta che viene effettuata dal portiere nella loro prima trasmissione di palla;

3) fase di possesso in zone basse di campo che corrisponde all’analisi della circolazione di palla della loro linea difensiva;

4) fase di possesso in zone medie;

5) fase di possesso in zone alte.

Analisi piuttosto breve, circa 6-7 minuti. Dopodichè allenamento con obiettivo di rafforzare il lavoro in fase difensiva tramite tre blocchi di lavoro: 1) fase didattica contro il modulo avversario fatta a bassa intensità come riscaldamento; 2) fase difensiva nelle varie zone di campo sul sistema di gioco degli avversari; 3) fase situazionale con temporanee inferiorità numeriche.

VENERDI' - Il primo giorno del week-end l'allenatore ed il collaboratore preparano, in ordine: schede individuali dei giocatori che compongono la squadra avversaria e due filmati da far vedere alla squadra, uno con tema la fase difensiva della squadra avversaria ed uno con tema le palle ferme degli avversari sia a favore che contro. 

Nella riunione di squadra, si legge, si parla della fase difensiva della squadra tramite filmato montato sempre secondo un ordine specifico:

1) qualche immagine in cui si vede come si muove la squadra sui rilanci lunghi del portiere avversario;

2) fase difensiva degli avversari in zone alte di campo;

3) fase difensiva degli avversari in zone medie di campo;

4) fase difensiva degli avversari in zone basse di campo.

Sempre filmato breve di 6-7 minuti, dopodichè allenamento diviso in quattro blocchi di lavoro:

1) riscaldamento e rapidità a secco con il preparatore;

2) fase offensiva generica;

3) fase offensiva specifica;

4) fase offensiva situazionale contro il modulo avversario. 

Scrive Sarri: "Al termine della seduta di allenamento Allenatore e Collaboratore preparano l’allenamento successivo per cui, in base a quello che hanno visto delle palle ferme degli avversari, decidono le disposizioni difensive nelle varie situazioni. In base alle disposizioni difensive degli avversari sulle palle ferme contro decidono quali schemi, di quelli a disposizione o di nuovi, far chiamare dalla squdra nelle varie situazioni di palla ferma".

SABATO - Il secondo giorno del week-end è quello dedicato alle palle ferme degli avversari a favore e contro: "la riunione si apre con l'allenatore che parla delle particolarità degli avversari in certe situazioni, della pericolosità che hanno in alcune soluzioni e di eventuali vulnerabilità che mostrano in altre; prosegue con il collaboratore che mostra le immagini a conferma di quanto detto e le commenta". Il filmato viene sempre montato in un certo ordine:

1) calcio di inizio;

2) falli laterali in zone profonde di campo,

3) punizioni laterali;

4) angoli;

5) punizioni dirette;

6) rigori 

Questo riguarda le palle a favore degli avversari. Poi, per le palle a sfavore:

1) reazione al calcio di inizio degli avversari;

2) disposizione sui falli laterali contro profondi;

3) disposizione sulle punizioni laterali contro;

4) disposizione sugli angoli contro.

Sempre filmato breve, sempre i soliti 6-7 minuti. 

Poi si va in campo per l'allenamento il cui obiettivo, ovviamente, è l’organizzazione delle palle ferme, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Dal punto di vista fisico si lavora sulla reattività, e la seduta si svolge su tre blocchi:

1) riscaldamento e reattività con il preparatore;

2) palle ferme a favore avversario;

3) palle ferme a sfavore avversario.

Post-allenamento, riunione tecnica con tutta la squadra durante la quale vengono analizzate le caratteristiche individuali degli avversari: caratteristiche fisiche, tecniche ed anche tattiche dei singoli giocatori.

DOMENICA - Game-day, direbbero in America. In Italia, semplicemente, è il giorno della partita. Si definiscono gli ultimi dettagli, a partire dalla prima mini-riunione tra l'allenatore ed il collaboratore in cui si definiscono i compiti individuali dei singoli giocatori relativamente alle palle ferme contro ed a favore. 

Prima del pranzo viene riunita la squadra al completo per una riunione di pochi minuti, che ha come scopo primario quello di riordinare le idee prendendo in considerazione i seguenti argomenti:

1) "si inquadra la partita nel contesto del momento della nostra squadra, cercando di stemperare le tensioni se sembrano troppo alte o alzandole se sembrano troppo blande";

2) aspetto mentale: "si cerca di preparare la squadra ad avere le giuste reazioni mentali in relazione alle varie evoluzioni che può avere la partita e soprattutto si cercano forti motivazioni collettive, in modo da avere un buon impatto con il campo";

3) aspetto comportamentale: "si ricordano i giocatori che sono in diffida, ma soprattutto si cerca di aiutare la squadra ad evitare tutte quelle sanzioni disciplinari che non sono in stretta connessione con l’ottenimento del risultato";

4) aspetto tattico: "si riepilogano tutti i movimenti difensivi ed offensivi che sono stati provati durante la settimana. Si riepilogano gli schemi degli avversari relativamente alle palle ferme e quali devono essere le nostre risposte; si riepilogano le disposizioni degli avversari sulle palle ferme contro e gli schemi che noi abbiamo scelto per questa partita"

Si va al campo, e cosa succede? Così come Benitez, anche Maurizio Sarri comunica lo schieramento titolare direttamente allo stadio e lo spiega così: "Penso che ogni singolo convocato abbia l’obbligo, ma anche il diritto, di sentirsi parte della partita fino all’ultimo momento". Poi vengono ricordati aspetti tattici individuali e i compiti per quanto riguarda le palle ferme contro ed a favore: "A questo punto tolgo la mia presenza dallo spogliatoio per fare in modo che ogni giocatore si senta libero di andare a vivere i momenti che precedono la partita nella maniera a lui più congeniale ed abituale. Le fasi di riscaldamento sono seguite nella prima parte dal Preparatore e nella seconda parte dal Collaboratore con l’Allenatore che le segue, ma mai da molto vicino". 

MATCH - Durante la partita per avere una lettura alla quale sfuggano meno particolari possibile, in panchina i compiti sono divisi tra allenatore e collaboratore: il primo si concentra sulla propria squadra, controlla che i movimenti difensivi siano portati nella maniera concordata in tutte le varie zone del campo, controlla che il portiere abbia le uscite concordate e che le uscite dalla circolazione di palla e lo sviluppo dell’azione siano quelle provate durante la settimana. Il collaboratore, invece, si concentra in particolare sulla squadra avversaria e controlla che il modulo sia quello previsto, che lo sviluppo della loro fase offensiva sia quello studiato durante la settimana, cosi come la loro fase difensiva. Verifica anche che le disposizioni sulle palle ferme contro siano quelle viste in fase di studio degli avversari e gli schemi portati sulle palle ferme a favore quelli previsti ed informa subito l’allenatore su ogni variazione rispetto al previsto. 

Nell'intervallo, invece, il primo intervento è quello del collaboratore e non quello dell'allenatore, che riepiloga quello che fanno gli avversari e soprattutto sottolinea se c’è qualcosa di diverso da quello previsto. Poi solo a questo punto l’allenatore chiede l’intervento dei giocatori che devono riportare eventuali difficoltà che hanno incontrato in campo e, solo dopo, dà le soluzioni ai giocatori e tutte le eventuali nuove disposizioni. 

IN POCHE PAROLE - La tesi di Maurizio Sarri analizza la più classica delle settimane-tipo con sette allenamenti a disposizione: due sedute hanno obbiettivi fisici; due sedute hanno come obbiettivo la correzione di errori che la squadra ha evidenziato nelle ultime prestazioni; nella prima seduta a livello di squadra, nella seconda a livello di un singolo reparto; altre tre sedute hanno come obiettivo, invece, la preparazione specifica della partita successiva: prima seduta per la fase difensiva, seconda seduta per la fase offensiva, terza seduta per le soluzioni di palla ferma. 

Come concludere questo viaggio all'interno della mentalità di Maurizio Sarri (di qualche anno fa, quindi magari alcune cose potrebbero in effetti esser cambiate)? Non possiamo non proporre le sue stesse parole: "Ho preso in considerazione solo uno dei tanti aspetti che riguardano il mestiere di allenatore ed ho fotografato la mia convinzione attuale sul come sviluppare la settimana per preparare la partita successiva. Questo mio modo di preparare la partita è in realtà molto diverso da qualche anno fa, sicuramente perché salendo di categoria sono aumentati anche gli strumenti ed i collaboratori a mia disposizione, ma altrettanto sicuramente per il fatto che sono cambiato io e le mie conoscenze. Spero anche che sia diverso da quello che farò tra qualche anno, in quanto questo significherebbe che la mia voglia di andare avanti e migliorare non si è esaurita, cosi come il mio amore e la mia passione nei confronti di questo splendido gioco".

RIPRODUZIONE RISERVATA

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