Standing ovation per Antonio Conte. L’allenatore si è preso la scena - e non solo la testa della classifica - per quanto sta incidendo in maniera forte su questo Napoli. Si è dimostrato non integralista, ma soprattutto un allenatore che - come fece Luciano Spalletti quando accettò il Napoli - si è aggiornato studiando ed esplorando nuovi orizzonti tecnico tattici per rendere sempre meno prevedibili i suoi principi di gioco. Fatta questa doverosa premessa, se il Napoli oggi è primo dopo 483 giorni lo deve anche De Laurentiis e Manna.
Dopo il 3-0 di Verona - più di qualche addetto ai lavori - aveva messo in discussione le strategie aziendali fissate da De Laurentiis così come la tempistica sbagliata di Manna il quale sembrava essersi incartato (almeno all’apparenza). Se Conte sul campo sta raccogliendo i meritati applausi - stesso discorso vale anche per tutta la squadra - non si possono lasciare fuori dal discorso De Laurentiis e Manna. Il presidente ha dimostrato di avere denaro vero, quello per intenderci che non ha bisogno di finanza creativa. Quello che ti permette di spendere 150 milioni senza battere ciglio. In Italia non è roba da tutti guardando i bilanci delle altre big. Dietro queste scelte c’è un progetto, una strategia nata prima ancora che finisse il disastro della passata stagione. Se Conte è venuto a Napoli, il merito è di chi lo ha voluto fortemente senza badare a spese in un’annata senza coppe. Questo grazie alla sapiente gestione di De Laurentiis che - come imprenditore e non prenditore - è l’unico vero innovatore di un calcio italiano sempre più vetusto.
Se Conte non aveva bisogno di presentazioni, Manna invece ha dovuto subito dimostrare di non essere qui per grazia ricevuta. Anch’egli si è calato in tempi record nella mission Napoli facendo un mercato importante nell’ultima settimana dove il club - storicamente - andava in vacanza anticipata in quanto aveva fatto tutto prima. Chiudere Lukaku, Gilmour e McTominay - non tre ragazzini - al rush finale è roba non da tutti. Se il Napoli è primo il merito è di tutte le componenti in causa. Non scordiamoci nessuno. Basta applicare la regola del 25% per squadra, Conte, Manna e De Laurentiis. Il 100% non può essere merito o demerito di uno solo.
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