Tre anni vissuti a sobbalzare dal divano. Tre anni a chiedersi se esistesse calcio più bello: quelli di stampa sarriana, tant’è che l'Accademia della Crusca ha pensato di inserire il ‘Sarrismo’ all’interno del vocabolario italiano. “La concezione del gioco del calcio - si legge sulla Treccani - propugnata dall’allenatore Maurizio Sarri, fondata sulla velocità e la propensione offensiva”. L’apoteosi dell’estetica.
Ma a Torino è successo qualcosa di inaspettato (?). La caduta del Sarrismo, seppur meraviglioso. Il tifoso ha cominciato a capire che esiste il bello anche all’esterno del mondo sarriano. E se anche non vi fosse, Ancelotti non è stato preso per fare record di passaggi, ma per le tre Champions League vinte ed i non numerabili campionati in giro per l’Europa.
Non esiste un modo giusto o sbagliato di arrivare al risultato, esiste il risultato, perseguibile secondo varie strade. Che poi Ancelotti ci aggiunga anche un po' di calcio Champagne ai tifosi può solo far più piacere. Ma non si commetta lo stesso errore di sentenziare come dopo le prime quattro giornate di Sarri in azzurro. Per molti era un bollito, non all’altezza di sedere su una panchina così prestigiosa. Gli stessi che ora non si rendono conto di chi c’è seduto su quella panchina. E si rischiano le brutte figure...
Verdi, Luperto, Rog, l’inserimento di Maksimovic terzino destro, il nuovo ruolo di Insigne e la gestione dei momenti di una partita… Sono solo parte di un cambiamento forse mai visto a Napoli. Quindi tifosi, “state tranquilli e non vi agitate”, parafrasando Ancelotti ai microfoni di Sky Sport. E’ normale che vi sia un meccanismo non del tutto oliato all’inizio, come è normale che questa squadra mostri calcio non per 90 minuti (forse anche perchè non vuole).
D’altronde una nuova fidanzata, anche se bellissima, è comunque nuova. L’alchimia richiede tempo. Nel frattempo i punti sono 12 su 15…
Twitter: @LeonardoVivard