Nel calcio la riconoscenza non deve esserci. Calzona, che si fa apprezzare per essere diretto e mai banale nelle dichiarazioni, abbia il coraggio di ‘sperimentare’ - termine molto caro al presidente De Laurentiis - chi ha giocato poco o di meno. A tal proposito le storie social di Demme che si gode il mare a poche ore da Napoli-Frosinone sono l’ennesima conferma che si è sbagliato tanto.
Chissà cosa avrà pensato Luciano Spalletti in tribuna nel vedere lo tsunami tecnico e tattico che si è abbattuto sul Napoli. Guardando le due reti subite dal Frosinone viene in mente proprio un discorso sulla riaggressione palla che proprio l’attuale CT spiegò a Coverciano quando era ancora alla guida degli azzurri. Oggi gli azzurri non sono squadra, corrono male, pressano peggio ed espongono la difesa a svarioni clamorosi. Basta arrivare un secondo in ritardo sull’avversario che salta tutto il sistema. In precedenza è stato crocifisso Juan Jesus oggi invece è toccato a Rrahmani. Il problema non è il singolo bensì nell’atteggiamento di non possesso da parte di tutti. In primis degli attaccanti.
E adesso? Diventa difficile frenare questo clima di smobilitazione generale. Non si fa altro che parlare di un nuovo allenatore, di un Osimhen ormai ceduto, del rinnovo di Kvaratskhelia e altri discorsi. Bisognerebbe invece avere rispetto per il presente; specialmente per chi ha pagato un abbonamento per assistere ad una stagione da incubo. Calzona abbia il coraggio di fare scelte anche impopolari anche per dare un segnale forte a tutti.