Due sole giornate e già il rischio implosione. Napoli freme, ed è già bollente. Un solo punto in 180 minuti, una falsa partenza che all'ombra del Vesuvio non si vedeva dal lontano 2.000 quando Zdenek Zeman fece addirittura peggio. Una goccia che ha fatto traboccare il vaso, quella del campo. Perché la totale contrarietà emersa attraverso deludente campagna abbonamenti, è in realtà solo la conseguenza di svariate situazioni come l'interminabile telenovela stadio, il drastico cambio di immagine e obiettivi e l'ennesimo calciomercato dove non è stata completata una rosa a cui mancava davvero poco per il salto di qualità. Così Maurizio Sarri ha già conosciuto le asfissianti pressioni partenopee, purtoppo. E la trasferta di Empoli diventa subito fondamentale. Non per l'obiettivo stagionale o per la sua panchina che resta chiaramente salda, ma per l'umore della piazza. Perché per quanto sacrosanta possa essere la pazienza richiesta, è pur vero che regna un imperativo d'obbligo per domenica: vincere.
"Spalla a spalla", ora più che mai torna di moda il motto beniteziano. Perché nonostante tutto, segnali positivi di certo non sono mancati. E ora serve compattezza per la svolta. Il neo allenatore potrebbe aprire il ciclo felice proprio da casa sua, da quel trampolino di lancio che l'ha esaltato e consegnato al grande calcio. Il Castellani, lì dove conosce segreti e dettagli. Contro la sua creatura. Ferita e visibilmente indebolita, un cantiere totalmente aperto. L'occasione giusta per la risalita, soprattutto in vista del tour de force alle porte: sette gare in 22 giorni tra cui i match casalinghi con Lazio e Juventus. Una ghiotta chance, quella di domenica, anche per sfatare un tabù: mai nella sua storia la formazione azzurra ha espugnato il fortino toscano. Su nove precedenti tra A e B, i precedenti vedono infatti tre pareggi, sei sconfitte e zero successi. Sacrificare il passato per spianare la strada del futuro, così da scrivere una nuova pagina e sbloccare anche sul piano psicologico il gruppo: dovrà essere questa la missione del nuovo allenatore azzurro. Senza poi dimenticare Mirko Valdifiori, l'altra grande scommessa del presidente De Laurentiis ed ex di lusso. Il faro tanto atteso che finora ha fatto fatica a illuminare con le sue geometrie, anche da lui in questo weekend si attendono grandi risposte. Ripartire da quell'amuleto che li ha resi grandi per dar vita insieme a una nuova fantastica avventura. Più gloriosa e più azzurra.
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