Quel dito puntato verso la tribuna: «Es tu culpa», ripetuto con rabbia mentre sulla testa di Gonzalo Higuaìn franava in diluvio di fischi. Una scena che è destinata a rimanere nella storia: ancora un gol “ribelle”, come il “core ‘ngrato” di Altafini o il dito di Chinaglia sotto la curva della Roma. Stavolta, però, si tratta di una dichiarazione di guerra. Gonzalo Higuaìn questa volta è scoppiato e ha reagito furioso ai fischi del San Paolo. Il dito puntato è inequivocabile: «È colpa tua» De Laurentiis. Sì ma di cosa? Quale sarebbe questa famosa “colpa” del presidente del Napoli?
L’ARGOMENTO fa il giro delle tv, del web, dei social e delle radio. Colpa di De Laurentiis se Higuaìn è andato alla Juventus, questa l’interpretazione. Posizione che sarebbe pericolosa, perché vorrebbe dire che il Pipita è stato “mandato via” controvoglia. Soprattutto dopo che lui stesso ha detto che è stata una sua scelta, seppur di natura sportiva e professionale. Vero che l’argentino non è famoso per la coerenza, soprattutto dopo questa estate, ma il motivo della pesante accusa è un altro. Higuaìn accusa De Laurentiis di essere stato massacrato di fischi e insulti al San Paolo, e ancora prima nei mesi scorsi. All’attaccante della Juventus non è andato giù che De Laurentiis lo ha definito “traditore” più di una volta e pubblicamente, a suo modo aizzando la tifoseria contro di lui. Tutto sarebbe nato dalla convinzione che Higuaìn aveva: ossia di venire al San Paolo e ricevere sì molti fischi, ma anche qualche applauso e attestato di stima. Da qui il sorriso raggiante quando domenica sbarcò a Fuorigrotta. Secondo alcune voci, qualcuno avrebbe perfino “promesso” al Pipita un trattamento “umano” e con senso della misura. Forse la mancata presenza di striscioni e cartelli (almeno domenica) e quella di cori dedicati a lui hanno fatto pensare al Pipita che un minimo di contenimento ci sarebbe stato. Invece già dalla partita di campionato qualcosa è andata storta: nessun applauso e perfino indifferenza da quelli che Higuaìn riteneva degli amici fidati. Non si capisce bene il motivo, ma l’argentino era convinto di avere anche un’accoglienza rispettosa oltre che “rabbiosa” da parte dei tifosi che dallo scorso luglio lo odiano.
MERCOLEDÌ non ce l’ha più fatta: sbottando e lanciando accuse. Purtroppo la rabbia del giocatore è stata controproducente per il Napoli, visto che ha giocato una grande partita e segnato due gol. E proprio quelle reti, seguite da esultanze “trattenute a stento”, hanno aperto un nuovo capitolo di questa vera e propria guerra. Dopo le accuse di Higuaìn a De Laurentiis, il fratello-manager dell’attaccante, Nicola Higuaìn, ha attaccato il patron azzurro su Twitter: «Quando mi piace vedere la tua faccia Aurelio De Laurentiis ogni volta che segna mio Frate. Mi godo questa sconfitta. Alla prossima», ha scritto il fratello di Higuaìn, che poi ha scritto pure che De Laurentiis lo ha “bloccato” su Twitter, cosa non vera. Il patron azzurro si è comportato in modo signorile, evitando di rispondere. Ma ci hanno pensato i tifosi del Napoli a replicare al manager del Pipita, che nell’offendere De Laurentiis ha attaccato indirettamente anche il popolo azzurro, ma soprattutto ha dimostrato una grave incoerenza, visto che un anno fa scriveva sul social “Forza Napoli sempre” e che per vincere lo scudetto gli azzurri dovevano giocare senza arbitri, chiaro riferimento agli “aiuti” della Juventus. Nicola Higuain utilizzò una strategia simile, subdola, quando lo scorso anno in un'intervista attaccò duramente De Laurentiis parlando di un Napoli costruito per non vincere, quando disse che la squadra non era all'altezza del fratello. Parole strumentali e infide, che mirarono a dividere i tifosi (la parte critica verso il presidente) ma perfino i compagni di squadra, visto che molti calciatori meno “importanti” restarono male dopo quelle parole.
MA LA VICENDA non è finita qui: nella giornata di ieri è spuntata anche una presunta causa che Higuaìn sarebbe pronto a fare al Napoli, per un contenzioso di 700mila euro che gli spetterebbero. Circostanza poi smentita dal club azzurro. Incoerenza, atteggiamenti vili e soldi. La peggior ricetta di una vicenda triste che peggiora ulteriormente la posizione di Higuaìn, l’ex al veleno.