Il calcio è azienda, in pochi lo ricordano e amano spesso illudersi con storie di calciomercato spesso impossibili perchè i conti vengono sempre prima di ogni top player. Il segreto di una gestione aziendale oculata sono spesso le plusvalenze. E' questo artifizio il valore aggiunto, il paracadute che serve talvolta per ripianare perdite di bilancio oppure per ripartire con una squadra più completa. I re di questo settore sono sicuramente Pozzo e De Laurentiis. Nessuno sa incassare come loro, anche se stiamo parlando di realtà diverse. L'Udinese vive di questo ed è specializzata nel piazzare a peso d'oro giocatori sconosciuti che poi si rivelano, con il passare del tempo, dei top player. Benatia, Cristian Zapata, Handanovic, Muriel, Muntari, Sanchez, Inler, Isla, Cuadrado, Asamoah, Pereyra e Allan sono loro le maggiori vendite dal 2000 ad oggi. Pozzo da queste cessioni, solo di plusvalenza, ha incassato la bellezza di 156.9 milioni. Una cifra mostruosa considerando il bacino d'utenza del club friulano. De Laurentiis non è da meno rispetto al collega Pozzo, anche se ha costi di gestione nettamente più alti. Cavani e Lavezzi sono i casi 'eclatanti', ma non scordiamoci ad esempio della cessione di Fernandez. Il Napoli da queste operazioni ha introitato un plus valore di 78 milioni. E se dovesse andare via Higuain con la clausola da oltre 94 milioni, De Laurentiis entrerebbe nella storia del club per quanto riguarda le cessioni più alte.
Con le dovute proporzioni, ci sono delle analogie tra la politica societaria dei due club. Pozzo rivende alle big italiane mentre De Laurentiis deve fronteggiarsi con le big europee che hanno fatturati nettamente superiori. Entrambi hanno sempre puntato sui giovani. L'Udinese li scova a zero euro o quasi mentre gli azzurri li acquistano quando ancora hanno prezzi accessibili e non sono ancora esplosi sul mercato. "Ma chi compriamo?" è questa la domanda dei tifosi che sono interessati solo ai nomi in entrata tralasciando conti, bilanci, cessioni e aspettative. Se il Napoli è un gioiellino sotto l'aspetto contabile, lo deve soprattutto a De Laurentiis che non si è lasciato 'contaminare' da chi vorrebbe comprare senza mai cedere. Pozzo poteva essere al posto di Aurelio quando il Napoli è fallito. Con il passare del tempo, verrebbe da dire che Aurelio ha un po' preso il copyright della politica Pozzo evolvendolo e rapportandolo ad una piazza importante come quella napoletana. I fatti gli hanno dato ragione sul campo ed anche in ambito di bilanci. Pozzo-De Laurentiis, storie di 'plus' presidenti...
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