Henrique, un biennio agrodolce: tra l'esultanza del coniglio ed il tremendo botto di Castel Volturno...

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Henrique, un biennio <i>agrodolce</i>: tra l'esultanza del <i>coniglio</i> ed il tremendo <i>botto</i> di Castel Volturno...

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"Il calcio cambia molto rapidamente, nonostante non volessimo andar via né io né Henrique l'offerta è stata irrinunciabile". Rispondeva così, il 28 gennaio del 2014, l'allora agente di Henrique Marcos Malaquias su Twitter a chi chiedeva quale sarebbe stato il futuro del suo assistito. Una foto con De Laurentiis a Roma, il classico tweet che ne ufficializza l'acquisto. Serviva un rinforzo in difesa dopo l'addio di Paolo Cannavaro, arrivò lui dal Palmeiras.

"Perchè ho scelto Napoli? Non c'è un motivo solo: la squadra ed i tifosi assieme mi hanno convinto a scegliere gli azzurri. La percezione del Napoli in Brasile? E' considerato un grande club, che cerca sempre di vincere". Esordì così in conferenza stampa il brasiliano, in compagnia dell'altro acquisto Faouzi Ghoulam. Alcuni non si fecero convincere dal palmares di Henrique: un passato disastroso al Barcellona (zero presenze, due prestiti a Bayer Leverkusen e Racing Santander), ed una retrocessione (con coppa brasiliana vinta) con il suo Palmeiras. Eppure il rendimento in campo e l'approccio alla nuova realtà, nei primi sei mesi, non fu così male: "E' stato accolto benissimo dalla città e dalla società. Napoli piace molto a Henrique, si trova molto bene. E' stata determinante anche l'accoglienza del ds Bigon, del presidente De Laurentiis, del tecnico Benitez e dei compagni. Tutti lo hanno fatto sentire in famiglia fin dal primo ingresso nel centro tecnico di Castel Volturno" raccontava l'ex agente il 27 marzo 2014, il giorno dopo il primo e anche unico gol in campionato messo a segno a Catania. Uno-due con Hamsik, un destro dal lato corto dell'area di rigore che beffa Mariano Andujar, che sarebbe diventato suo compagno di squadra.

Rafa Benitez lo ha utilizzato con continuità nei primi sei mesi, anche dopo l'incidente stradale, risalente al 23 aprile 2014, nei pressi di Castel Volturno in cui distrusse la sua Porsche e venne soccorso da un ex azzurro: "Tranquillizzo tutti, sta molto bene. E' stato soltanto uno spavento, l'auto è slittata a causa dell'asfalto scivoloso e ha perso il controllo. Si è sottoposto a controlli e sta bene, solo qualche taglio ma nessun punto di sutura" raccontò Malaquias a CalcioNapoli24. Da gennaio a giugno, da Napoli al Mondiale: una convocazione inaspettata, scoperta in diretta televisiva ed immortalata da un video che diventò subito virale: "Una sorpresa meravigliosa, non sapevamo nulla in anticipo. La scelta del Napoli pesa molto in questa convocazione, dimostra che è stata la miglior soluzione che potessimo scegliere". Certo, al Mondiale ci andò da quarto difensore e finì col registrare soltanto pochi minuti contro la Colombia. Però la soddisfazione, quella resta eccome...ed è anche una delle ultime, purtroppo: il secondo anno con Benitez, in fin dei conti, non ha messo in mostra un Henrique dal rendimento eccezionale. Continuità di rendimento poca, soltanto 21 presenze condite da un gol in Turchia al Trabzonspor in Europa League. Un futuro tutto da scrivere, ma lontano dal San Paolo...

"Ho parlato col giocatore, è tranquillo e proprio ieri ha giocato titolare. Tuttavia non posso garantire che resti a Napoli in questo mese, si sa com'è il calciomercato. Ma smentisco categoricamente che il giocatore ha nostalgia di casa e che ha esigenza assoluta nel tornare in Brasile, non è vero che non si è mai adattato alla città [...] resterà a Napoli fino a giugno, poi vedremo. C'è stata un'offerta del Cruzeiro nelle ultime ore, ma Benitez ha prontamente rifiutato indipendentemente dal valore poiché non voleva privarsi del giocatore per il proseguo della stagione. Un ritorno di fiamma in estate? Potrebbe essere...": così, a CalcioNapoli24, raccontava Malaquias il 23 gennaio ed il 2 febbraio 2015. C'era il Villarreal sulle sue tracce, il suo allenatore Marcelino ne parlava con Benitez perchè doveva sostituire Gabriel Paulista, nel frattempo trasferitosi all'Arsenal. Non se ne fece nulla a gennaio, perchè il Villarreal acquistò Eric Bailly, e non se ne fece nulla neppure in agosto quando la società spagnola prima offrì un paio di milioni di euro al Napoli (ed un altro paio rateizzati), e poi si ritrovò lo stesso giocatore offerto gratuitamente dall'agente, in quanto la società azzurra, in cerca di stipendi da cedere per alleggerire il proprio monte ingaggi, aveva individuato nel milione netto corrisposto ad Henrique un costo in eccesso.

L'avventura di Henrique, probabilmente, era già finita lì. Con l'addio di Benitez, e l'avvento di Sarri, sono tramontate anche le chance di rivederlo in campo: "Escludo un ritorno in Brasile in caso di addio, c'è l'assoluta disponibilità del mio assistito nel rimanere se rientrerà nei piani, ha un contratto e lo rispetterebbe volentieri: smentisco la voglia di lasciare Napoli. La decisione spetta a Sarri e alla società, se poi ci dovesse essere un'offerta interessante per tutti la valuteremmo". 29 giugno 2015, Malaquias a CalcioNapoli24 iniziava a parlare di addio. In effetti le offerte c'erano: c'era il Villareal, in fondo la stima tecnica di Marcelino non era tramontata, e c'era una ipotesi in Ligue 1: "Bordeaux? A noi rappresentanti non è arrivato nulla, forse è stato contattata direttamente la società perché per il momento non siamo a conoscenza di questa cosa. In ogni caso, il mio assistito resta concentrato sul Napoli. Resterebbe volentieri, l'arrivo di nuovi giocatori non è un problema. L'unica offerta che ci è giunta finora è stata dell'Al Rayyan, un 40 giorni fa. Rifiutata". Era l'11 agosto, ed Henrique trovava spazio nelle prime amichevoli del Napoli targato Sarri. 

L'ultima puntata della telenovela Henrique ci porta al 30 agosto, quando lo stesso Malaquias ai nostri microfoni sembra dissipare ogni dubbio: "Niente addio, resterà a Napoli: la sua volontà è quella di giocarsela in azzurro. E' felice per questa nuova avventura, si è adattato al sistema di gioco di Sarri e la competizione non è un problema. Ha esperienza, sa giocare anche come centrocampista ed esterno e avrà il suo spazio. Permanenza per un eventuale addio a gennaio? No, assolutamente. Ha un contratto fino al 2017 e la volontà è quella di rispettarlo pienamente". Da quel giorno in poi (anzi, da una settimana prima...il campionato è iniziato il 23 agosto), Henrique non ha più visto il campo. In campionato si è seduto in panchina dal primo al diciottesimo match, in Europa League...nessuna preoccupazione, perchè nella lista UEFA non è stato nemmeno inserito. Separato in casa? No, perchè a differenza di De Guzman e Zuniga Henrique è sempre stato tenuto in considerazione da Sarri. Ma la gestione striminzita del gruppo mantenuta dall'allenatore azzurro ha limitato a tre uomini la rotazione dei centrali difensivi. Per Henrique non c'è stato più nulla da fare, se non iniziare a guardarsi in giro per trovare una nuova squadra.

Il biennio azzurro vissuto da Henrique lo si può riassumere come 'agrodolce': sei mesi promettenti, una convocazione al Mondiale giocato in casa, un anno vissuto un po' in bilico tra spifferi di mercato e risultati altalenanti, infine altri sei mesi da invisibile confinato in panchina. Ed all'interno di questo biennio anche un terrificante botto con l'automobile a Castel Volturno, ed un gol strepitoso festeggiato con le orecchie da coniglio ("E' stato un omaggio ad un grande amico che ho trovato qui a Napoli" spiegò). Ha lasciato Napoli, è partito da Capodichino verso mezzogiorno: scalo a Roma e poi volo verso Rio de Janeiro, prossima destinazione Fluminense dove ha firmato ufficialmente ieri sera. E allora boa sorte, Henrique Adriano Buss...

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