di Leonardo Vivard - Twitter: @LeonardoVivard
In un calcio sempre più fisico, in una serie A che quasi torna al gioco contro uomo, la prestanza fisica e atletica sta acquisendo un ruolo sempre più cruciale. L’assenza di Milik non ha aiutato Maurizio Sarri, anzi. Il polacco regalava agli azzurri non solo centimetri ma anche presenza, spessore sia in fase offensiva che difensiva.
Uno degli approcci tipici della marcatura a zona su calcio piazzato, infatti, prevede l’impiego della prima punta sul palo corto: a difesa della traiettoria più pericolosa. Milik, come Higuain prima e Cavani ancora più indietro, si posizionava esattamente lì, garantendo a portiere e difesa centimetri e protezione.
Facendo un’analisi sulle prime cinque squadre in classifica (Juventus, Roma, Napoli, Milan e Lazio), si può facilmente notare che l’altezza media totale dei calciatori di Maurizio Sarri sia inferiore, più o meno nettamente, rispetto alle dirette rivali. Il Napoli paga dazio con chiunque in termini di prestanza fisica. Questo non si traduce solo in un handicap su palla inattiva. Ma anche e soprattutto in una clamorosa restrizione del cerchio delle giocate offensive.
Se l’anno scorso Sarri poteva contare su bel gioco e Higuain. Ad oggi, senza l’argentino, aveva trovato un’alternativa in Milik che potesse portare al goal in altra maniera. Perso anche quest’ultimo, a Sarri non resta che il bel gioco: così le possibilità di offendere si restringono come un imbuto e i goal realizzati calano clamorosamente: 8 reti nelle ultime 7 giornate, media tutt’altro che eccellente. L’assenza del polacco, non è solo un problema dal punto di vista realizzativo complessivo. Ma anche individuale per gli altri componenti dell’attacco. Tra movimenti, marcature e sponde, sarebbe errato ridurre il tutto ad una semplice astinenza da goal. La mancanza di una prima punta permette ai difensori avversari di avere più spazio e “tempo” per dedicarsi agli esterni. La copertura per eventuali inserimenti di mezz’ali ed ali diviene molto più semplice.
Se l’altezza media del Napoli è più bassa delle rivali, l’attacco, poi, paga una differenza tra i 10 e i 12 centimetri, come è ben visibile nel grafico, rispetto alle altre in vetta alla classifica per il reparto offensivo. Viene definito il tridente dei piccoletti quello composto da Insigne, Mertens e Callejon. Ma questi tre, se pur tecnicamente validissimi, inducono la squadra a giocare esclusivamente in un modo. Con il solo spagnolo a tentare la profondità, ma con un’azione incentrata sempre sullo scambio stretto.
Insomma, Sarri dormiva poco per scervellarsi sul come sostituire Higuain, adesso deve ingegnarsi per dare a questa squadra una veste camaleontica sfidando la dura legge dei centimetri: altezza, mezza bell.. facciamo vittoria.
Clicca sui grafici: le medie sono calcolate in base alle ultime formazioni delle squadre e ai rientri di alcuni giocatori