La Gazzetta dello Sport scrive su Mirko Valdifiori: "Ritorna dal primo minuto dopo la deludente prestazione contro il Carpi. Le statistiche gli sono nemiche in questo periodo, gli ricordano che con lui in campo il Napoli non ha mai vinto. Un caso? Probabilmente, ma l’ex empolese deve ritrovarsi in fretta, perché non sarà facile aspettarlo. Napoli è un altro pianeta e le esigenze dell’ambiente non gli concedono tempo per capire chi è da Napoli e chi no. Gli servirà per diventare il riferimento del gioco napoletano. A volte non basta avere i piedi buoni, c’è bisogno pure della personalità per comandare in mezzo al campo specialmente quando fai parte di una squadra che punta in alto, come il Napoli, appunto. Fin qui, s’è provato a giustificarne le prestazioni poco esaltanti, mascherandone le difficoltà. Ma a 29 anni c’è poco da chiedersi: se hai le qualità devi dimostrarle, magari cancellando dai pensieri gli anni trascorsi a Empoli dopo aver conquistato la promozione in Serie A, due stagioni fa, e averla confermata nello scorso campionato. Deve convincersi, Valdifiori, che Napoli non è Empoli, che le pressioni sono forti e che un giocatore non può sbagliare due partite di seguito. La sua prima volta dunque, è un esame, anzi, è l’esame. Intorno al suo talento, allora, dovrà concretizzarsi la manovra del Napoli, da lui Sarri si aspetta qualche giocata illuminante, una verticalizzazione che sappia mandare in gol gli attaccanti così come è accaduto a Empoli. Soltanto in questo modo Valdifiori potrà riguadagnarsi la fiducia dell’allenatore che ha spiegato, dopo il pareggio di Carpi, che il centrocampista non è un suo uomo, ma uno dei 25 giocatori che allena. Un modo ancora più esplicito per fargli intendere che gioca chi dimostra carattere e spirito di sacrificio"