Emergono nuovi e clamorosi dettagli del summit tra Manolo Garcia Quilon e Aurelio De Laurentiis andato in scena una settimana fa all'Hotel Vesuvio. Un confronto a 360° tra il patron azzurro e il potentissimo manager iberico che oltre ad essere il rappresentante di Rafa Benitez, Josè Maria Callejon, Raul Albiol e Pepe Reina (la trattativa per il suo ritorno in azzurro è avviata, ndr) è anche una figura carismatica e potentissima per l'intero calcio spagnolo.
De Laurentiis ha giocato a carte scoperte con Quilon, oramai il tempo delle chiacchiere è finito. Sul tavolo un rinnovo di 4 anni proposto a Benitez alle stesse cifre attuali, 3,5 mln di euro, ma con tantissimi bonus raggiungibili a seconda degli obiettivi raggiunti. Quilon ha preso tempo conscio delle titubanze del suo assistito circa il progetto, al di là delle promesse fatte della proprietà, a causa delle poche garanzie presentate per via dell'incertezza del piazzamento in Champions, punto attorno cui rota il futuro prossimo del club.
Ma non finisce qui. Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla nostra redazione in Spagna De Laurentiis si sarebbe spinto oltre, a tal punto da chiedere a Quilon un 'PIANO B'. La risposta è stata di quelle che non t'aspetti: "Unai Emery allenatore e Monchi ds". Per intenderci la coppia che ha fatto le fortune del Siviglia, campione d'Europa League e finalista per il secondo anno consecutivo nella manifestazione che ha visto il Napoli uscire di scena a Kiev.
La notizia bomba che è deflagrata ieri sera circa il possibile addio di Bigon ha spiazzato lo stesso De Laurentiis che dovrà, salvo clamorosi colpi di scena, gestire una vera e propria rivoluzione (confermata l'esclusiva di CalcioNapoli24.it data 11 ottobre, clicca qui per leggere). Il lavoro del ds originario di Padova e dello scouting è sotto gli occhi di tutti: rapporto mezzi a disposizione-parametri societari e rendimento non si può che definire straordinario. L'addio di Bigon e il suo staff aggiunto a quello di Benitez lascerebbe un vuoto tecnico enorme che si potrebbe colmare soltanto con figure di grosso spessore.
Quella di Ramón Rodríguez Verdejo, meglio noto come Monchi, potrebbe esserlo. Ma è inutile illudere i tifosi, perchè De Laurentiis è un presidente-padrone e dovrebbe radicalmente cambiare strategia per assicurarsi questo abile uomo mercato, dandogli soprattutto poteri di firma e un ingaggio molto elevato. E' una pista difficile e la domanda nasce spontanea: quale uomo di calcio ad alti livelli accetterebbe Napoli sapendo che ci sono dei rigidi paletti?
Napoli potrebbe essere per Monchi la prima esperienza al di fuori del Siviglia e dell'Andalusia, che della squadra in finale di Europa League ne è stato il portiere dal 1990 al 1999 e dal 2000, anno della retrocessione in Segunda Division, e ne è il direttore sportivo. Nel giro di 15 anni Monchi è riuscito a stabilire due regole precise all'interno del Siviglia: grande lavoro di scouting (è arrivato a contare su una rete di collaboratori vasta diverse centinaia, c'è chi dice addirittura 700) e lavoro intenso sul settore giovanile.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, perchè dal settore giovanile del Siviglia sono usciti almeno cinque giocatori di livello internazionale come Diego Capel, Alberto Moreno, Jesus Navas, Sergio Ramos e Josè Antonio Reyes nonchè il povero Antonio Puerta. E dalla rete di scouting? Da quella sono arrivati al Siviglia, prima di spiccare il volo verso le squadre al top d'Europa, ragazzi come Dani Alves, Julio Baptista, Adriano, Federico Fazio, Seydou Keita ed Ivan Rakitic. Ma anche Luis Fabiano e Frederic Kanoute, giusto per citarne qualcuno. Oppure Renato, Gary Medel, Geoffrey Kondogbia, Alvaro Negredo e Carlos Bacca.
Il futuro prossimo del Napoli è tutto nelle mani di De Laurentiis e nei piedi degli azzurri, soltanto il piazzamento in Champions dirà cosa riserverà il futuro ai tifosi partenopei.