di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85
“Nasco tifoso del Napoli. Sono cresciuto insieme a Francesco Montervino, con il quale collaboro ora nel Taranto. Quindi il mio legame con la terra partenopea è diventato ancora più forte”. Gianluca Triuzzi era considerato l’astro nascente del calcio italiano. Cresce nel Parma dei mostri sacri, poi doppia esperienza al Palermo passando anche per Napoli dove nella stagione ‘98-99 colleziona 4 presenze in una annata dove Renzo Ulivieri non riuscì a riportare subito gli azzurri in massima serie dopo che l’anno prima si era retrocessi totalizzando il peggior numero di punti della storia del club. CalcioNapoli24 ha intervistato in esclusiva, l’ex attaccante di Napoli e Palermo.
Che gara ti aspetti fra Palermo e Napoli?
“Sono due squadre che sono in salute. Se guardiamo ai due organici, credo ci sia una differenza tecnica nettamente a favore del Napoli. Se devo ragionare con il cuore, essendo tifoso del Napoli, mi auguro una vittoria degli azzurri ma anche a Palermo sono stato bene ed ho molti amici. Diciamo che è meglio un pareggio per tutti..(ride ndr)”
Come nasce il tuo tifo per il Napoli?
“Io nasco tifoso del Napoli, prima di averci giocato seppur per poco. Sono del ’78 e sono cresciuto guardando il più forte di tutti. Nel mio quartiere eravamo tutti tifosi del Napoli di Maradona, siamo cresciuti con il suo mito. Questa passione poi non è sparita in me. Infatti quando sono stato al Napoli non potevo crederci. Era un sogno per me. Il massimo”
Eri considerato un talento. Come mai non hai poi fatto la carriera che tutti si aspettavano?
“La colpa è stata solo mia. Forse sono arrivato troppo presto in A, avevo solo 18 anni. Allenarmi a Parma con certi campioni forse mi ha fatto montare un po’ la testa facendomi perdere la situazione reale. Dovevo maturare di più nelle serie inferiori e poi giocare in massima serie. Non basta solo il talento, per arrivare a certi livelli ci vuole soprattutto la testa. La sfortuna ha voluto che nel momento di maturità psico-fisica mi sono infortunato gravemente e non sono più riuscito a riprendermi”
A proposito di infortuni. Secondo te quanto sarà difficile per Insigne rientrare in una squadra che viaggia spedita?
“Lorenzo è un ragazzo forte e di talento. Non avrà nessun problema, anche se all’inizio è difficile mettersi al passo con i tuoi compagni. Benitez è un maestro e sono sicuro che saprà gestire questa cosa al meglio”
Il tuo esordio con il Napoli durò dieci minuti. Ulivieri ti fece entrare nel secondo tempo e subito ti sostituì. Come prendesti questa scelta?
“Fu una delle genialate del mister che ricordo che in quella annata tolse Turrini contro la Reggiana. Fu una gara strana quella perché noi giocammo in dieci ed il Genoa in nove. Dopo la sostituzione presi a parolacce Ulivieri, ma ammetto di aver sbagliato. Ero giovanissimo e non dovevo farlo. Crescendo poi capisci che l’allenatore fece quella scelta non per danneggiarti, ma nell’interesse della squadra. A Napoli mi portò Enrico Fedele, dovevo fare la quinta punta”
Chi scegli fra Higuain e Dybala?
“Non ho dubbi, scelgo Higuain tutta la vita! L’argentino è un campione. Dybala è forte, ma ancora giovane. Bisogna vedere se si riconfermerà nei prossimi anni. L’unica differenza fra Mazzarri e Benitez, che reputo due grandissimi allenatori che a Napoli hanno benissimo, sia il ruolo di Hamsik. Quando vedevo il Napoli di Mazzarri subito accostavi il tutto all’inserimento senza palla dello slovacco. Ora invece si predilige un po’ più la coralità della manovra”