La solidarietà in campo, a Torre del Greco. Oggi pomeriggio si è disputata la 'Partita del Cuore' tra la storica Nazionale Attori contro le Botteghe Torresi (un insieme di imprenditori del luogo) allo Stadio "Amerigo Liguori". CalcioNapoli24.it ha seguito l'evento ed ha intervistato uno dei protagonisti, Ciro Petrone. Il giovane attore napoletano, noto al pubblico per l'interpretazione di 'Pisellino' nel film 'Gomorra', è stato bersagliato dai tifosi azzurri per essersi fatto ritrarre con tanto di tatuaggio, affianco all'ex attaccante brasiliano del MIlan, Pato. Poche ma significative battute, una precisazione e soprattutto una rivelazione che riguarda l'attuale compagna di Cavani.
Ciro, sfatiamo una leggenda metropolitana: che senso aveva quel tatuaggio di Pato sulla gamba?
"Mi fa piacere che me l'abbiate chiesto, ho una doverosa precisazione da fare: io non tifo Milan nella maniera più assoluta, anzi sono un tifoso doc del Napoli. Quel tatuaggio nasce dalla mia profonda ammirazione per Pato, il mio idolo. Non ho nulla da nascondere o ritrattare, questa è la verità".
Per affrontare nel migliore dei modi sia il campionato che la Champions proprio dal Milan potrebbe arrivare Nocerino, è il rinforzo giusto?
"Sì, ha già dimostrato il proprio valore in questi due anni. E poi vedere un napoletano lottare per la maglia azzurra fa sicuramente piacere".
Si vocifera che l'attuale compagna Cavani sia stata in passato una tua ex fiamma, è vero?
"(ride, ndr). E' vero, è una bravissima ragazza ci siamo frequentati per alcuni mesi. Tra di noi è finita perchè non provavo più nulla, lei - aggiunge Petrone a CN24.it - si era perfettamente integrata nella mia comitiva di amici. Per le informazioni in mio possesso mi risulta che stiano insieme, mi auguro che sia amore vero col Matador".
Prossimi impegni professionali?
"Mi vedrete presto nella fiction Rai 'L'oro di Scampia', che racconterà la favola della famiglia Maddaloni, basata su una storia vera, di un riscatto sociale cercato e trovato nello sport e in una palestra che è una scuola di vita: sono tanti i ragazzini che grazie all’attività di Maddaloni, quasi esclusivamente volta al sociale, sono stati sottratti alla mano della criminalità organizzata"
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