Ma alla fine ci lasciano almeno Starace? E' questa la domanda che gran parte dei tifosi del Napoli si pongono puntualmente ogni fine stagione. Con la vittoria dello scudetto in carrozza, una lezione di natura tecnica e finanziaria all'intero sistema calcio, pensavamo finalmente che la SSC Napoli potesse essere finalmente percepita come una realtà solida, in crescita e con un grande futuro davanti. E invece, anche da campioni d'Italia, assistiamo alla solita narrazione di un club dove tutti chiedono più soldi, nessuno ha voglia di rimettersi di nuovo in gioco dopo il primo posto e con De Laurentiis che quasi fa prigionieri anche chi ha espresso il desiderio di lasciare.
Insomma, il classico luogo comune che ormai da decenni c'è sulla SSC Napoli più volte dipinta come bancarella del torrone, bottega a conduzione familiare e chi più ne ha più ne metta. La realtà, non quella fatta credere da chi ha interesse a ridurre al minimo il fenomeno Napoli, dice invece di un a società con le idee chiare e senza paura del futuro. De Laurentiis anche con lo scudetto non cambierà la linea societaria. Il bilancio sarà messo sempre al primo posto perchè il difficile viene proprio adesso che si è vinto. Quando sei all'apice, ogni strategia va ancora di più ponderata perchè il margine di errore si è praticamente azzerato. D'altronde il calcio è uno sport infame in tal senso. Guardate il Milan, un anno fa scene di giubilo per lo scudetto mentre oggi c'è delusione e la consapevolezza di aver depauperato soldi con scelte di mercato totalmente errate.
E allora perchè il Napoli viene visto ancora come club di passaggio? E' lapalissiano che non siamo ai livelli di Real Madrid, Chelsea, Manchester City, Bayern Monaco ed altre tre-quattro potenze calcistiche europee ma non siamo nemmeno gli ultimi arrivati. In Italia, quello di De Laurentiis è il club che più di tutti è cresciuto negli anni ma mediaticamente se ne accorgono solo dopo il triplice fischio finale di Udine. Lo scudetto non è un punto di arrivo ma di partenza, qualcuno lo dica ai narratori del Napoli che cade a pezzi. Il modello Napoli non è qualcosa di casuale.