di Bruno Galvan. Twitter: @BrunoGalvan85
La distanza tra Napoli e Firenze è solamente geografica (477 chilometri), ma tecnicamente i due club stanno da tempo condividendo la stessa linea societaria tra mercato e affari extra calcio. Sono tanti i punti in comune tra la gestione De Laurentiis e quella Della Valle. Entrambi hanno vissuto un’estate tormentata sul piano del consenso popolare. A Napoli è scoppiata una contestazione feroce nei confronti di Aurelio, nel capoluogo toscano fu esposto uno striscione eloquente “Mercato da pezzenti”. Qualche settimana dopo il mondo sembra essersi capovolto. E’ la vittoria dei due club su chi spesso spara sentenze senza prima far parlare il campo. Dicevamo dei punti in comune tra le due società, ne sono 10 ed alcuni retroscena dimostrano come il rapporto tra le famiglie De Laurentiis e Della Valle siano eccellenti.
CINECITTA’ WORLD – E’ l’azienda gestita dalle due famiglie. Un sodalizio nato due anni fa che certifica come nel mondo degli affari non c’è colore o fede calcistica che tenga. Il parco è costato 250 milioni, ma c’è altro. Quando il Napoli era prossimo al fallimento, il nome di Diego Della Valle fu tra i papabili per prendere il pacchetto azionario di maggioranza del Napoli. Lo sponsor fu Mastella, poi tutto sfumò perché l’imprenditore decise di puntare sul club gigliato mentre il Napoli proseguì l’agonia fino a che non venne De Laurentiis.
INSIGNE-ILICIC Sono stati i due simboli della finale di Coppa Italia. Il primo realizzò una doppietta fantastica, l’altro si divorò un gol praticamente fatto sul 2-1. Entrambi hanno avuto qualche problemino con i tifosi. Lorenzo rispose in maniera polemica al san Paolo in un Napoli-Lazio di Coppa Italia, lo sloveno (proprio contro il Napoli) uscì dal campo mettendosi il dito davanti alla bocca per zittire i fischi del Franchi nei suoi confronti. Ora sia Insigne che Ilicic sono fondamentali per Sarri e Sousa.
MONTELLA-SARRI E’ stato il tormentone dell’estate napoletana. Non è un mistero che Montella sia stato avvicinato dal Napoli, ma De Laurentiis ha voluto rispettare il cosiddetto “patto della bistecca” che c’era tra l’aeroplanino e Della Valle. Il patron del Napoli non si sarebbe mai permesso di fare uno sgarbo al collega Diego senza avere prima il via libera. Proprio la Fiorentina aveva sondato anche Sarri dopo l’addio di Montella, ma poi si è deciso di puntare su Paulo Sousa.
DIFFIDENZA – E’ quella che hanno trovato sia Sarri che Paulo Sousa. Nessuno credeva ciecamente in loro, anzi c’era chi scommetteva già sul loro esonero prima ancora che iniziasse il campionato. Ora chi per un verso e chi per un altro stanno riscuotendo applausi e consensi nelle rispettive piazze e non solo.
ASTORI- Era tecnicamente del Napoli, ma a Dimaro non si è mai visto. Pradè è stato bravo a portarlo alla Fiorentina capendo i problemi contrattuali legati ai diritti d’immagine con De Laurentiis. Sia chiaro, nessuno scippo o sgarbo. L’affondo viola è arrivato solo dopo che le parti in causa si sono definitivamente salutate.
CHIRICHES – Vale la storia di Astori però all’incontrario. Il suo agente si lasciò addirittura scappare: “Sarà Viola”. La storia la sappiamo tutti, ora Vlad è del Napoli, ma il ricordo del viola sfumato ancora è vivo nei suoi ricordi.
VALDIFIORI – Prima del Napoli ci fu un interessamento della Fiorentina che cercava un metronomo. La trattativa poi non andò a buon fine perché De Laurentiis decise di fare l’affondo decisivo con Corsi.
SEPE – La curiosità è che entrambi i club hanno due dodicesimi in prestito secco. Il Napoli ha Gabriel dal Milan, la Viola ha Sepe di proprietà del club di De Laurentiis.
KALINIC – Ora fa le fortune di Paulo Sousa, ma qualche tempo fa poteva finire proprio al Napoli come ha confermato il suo agente qualche giorno fa: “Di Kalinic al Napoli se ne parlava ogni anno. A Marino piaceva molto e lo visionò più volte”
PEPITO – Anche qui c’è un altro legame tra Napoli e Fiorentina. Pepito fu trattato dagli azzurri, ma l’affare non si è mai concluso. L’attaccante, quando venne al San Paolo con il Villarreal, registrò addirittura un video per avere con sé sempre il calore del tifo del San Paolo. Qualche tempo dopo Rossi sbarcò a Firenze dove diventò presto l’idolo della tifoseria viola.
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