Dal Benfica al Benfica, quella qualificazione 'bevuta' nel Golfo di Napoli. Cosa resta del passato...

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Dal Benfica al Benfica, quella qualificazione 'bevuta' nel Golfo di Napoli. Cosa resta del passato...

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Dal Benfica al Benfica, quanti ricordi. Settembre-ottobre 2008, play off per l'accesso ai gironi di Europa League. Era un altro Napoli. C'era Marino, c'era. C'era Reja, c'era. C'erano Lavezzi, Santacroce, Gargano e Zalayeta, c'erano. E c'era anche Gianello. Ci saranno Maggio, Cannavaro e Hamsik, ci saranno ancora. Tra passato recente e futuro prossimo, la partita di venerdì sera al San Paolo offrirà ai tifosi partenopei un pannello sul quale proiettare la crescita degli ultimi anni. Erano i giorni in cui allo stadio di Fuorigrotta un giovane Vitale si involava per pareggiare il gol del vantaggio lusitano firmato Suazo. Erano i giorni di Denis al quale si chiedevano grappoli di gol. Erano i giorni del Panteron e dello strapagato Navarro. Erano i giorni in cui Santacroce, reduce da un esaltante girone di ritorno prometteva di blindare la difesa per almeno un decennio. Erano i giorni in cui il Napoli ritrovava l'Europa al primo colpo di ritorno dall'inferno.

VINSE IL NAPOLI - 18 settembre, Quique Flores si presenta davanti ai 60 mila con una formazione spregiudicata. Reyes, Di Maria, Suazo, poi Nuno Gomes. In mediana quell'Hassan Yebda che trovò la maglia azzurra ad aspettarlo due anni dopo. Al quarto d'ora Suazo trovava lo stacco giusto sugli sviluppi di un corner per schiacciare di testa alle spalle di Navarro. Pochi giri di lancette e Vitale insaccava seguendo una trama costruita su una deviazione dei difensori avversari sulla bordata di Hamsik dalla distanza. Allo scoccare del diciannovesimo la prima apoteosi di gioia. Ancora una deviazione in area, irrompe Marekiaro che aggancia e silura Quim bravo a respingere ma inerte davanti al tap-in di Denis, che sfiora la doppietta di testa istanti dopo. Quando gli ottimisti pensavano di aver chiuso la pratica dopo il tris fortunoso di Maggio che crossava dalla destra trovando una velenosa traiettoria, arrivava la stoccata di Luisao che riapriva le speranze portoghesi in vista della gara di ritorno. 3-2, poco male per il Napoli: vittoria e 'o surdato nnammurato a tutto volume.

PASSO' IL BENFICA - 2 ottobre. Il risicato vantaggio della truppa di Mastro Edy non consentiva sonni tranquilli, soprattutto perchè, a proposito di notte, si vociferava di una lunga serata in barca (poi confermata con tanto di foto) nel Golfo di Napoli per Lavezzi, Zalayeta e Navarro, e in porta Reja, non si sa se sia un caso, schierò Gianello e non l'argentino. Nel primo tempo, nonostante gli assalti degli eredi di Eusebio, il Napoli riusciva a tenere botta (anche con le cattive come il calcione di Vitale a Di Maria) rischiando addirittura il vantaggio prima con Lavezzi lanciato a rete dalle retrovie e poi in acrobazia, quindi sugli sgoccioli di frazione: palla inattiva, palo di Cannavaro e sui piedi del Panteron 'Zazzà' Zalayeta la palla avvelenata da consegnare facile facile nella rete spalancata dei supporters che affolavano il Da Luz. Collo a lato, groppo in gola e tutti a rapporto dai mister negli spogliatoi. Un cattivo presagio. Ed infatti, ripresi i giochi, Reyes trovava subito il modo di far male sfruttando un contropiede nato dopo una insistita e pericolosa sgroppata di Lavezzi che perdeva un contrasto ai limiti del fallo. Reja imbufalito con il Pocho, battibecco tra i due dopo la sostituzione. Il Napoli, in balia delle onde del freddissimo oceano, capitolava definitivamente all'83 quando il furbo Nuno Gomes si intrufolava tra Rinaudo e Cannavaro per battere di testa Gianello raccogliendo un palla scodellata dai lati. Tanta delusione, ma il campionato offrì subito immediati spunti per essere ottimisti anche se ad una bella cavalcata tra le prime della classe seguì un movimento a gambero che culminò con l'esonero di Reja. 

COSA RESTA DEL PASSATO - Pino Daniele canterebbe: "sognando, crescendo, correndo, ti prendo. Gente distratta che viene e va...". Di quella squadra venerdì al San Paolo vedremo ancora in campo un maturato Hamsik, l'eterno Maggio e Cannavaro. Gargano e Vitale hanno lasciato da poco. Al posto dei Contini, Navarro, Blasi, Zalayeta, Mannini ecc. ecc., ci sono i vari Reina, Rafael, Albiol, Behrami, Zuniga, Mertens, Callejon, Higuain e Pandev. Del passato resta De Laurentiis, l'uomo che ha portato il Napoli stabilmente in Europa e che ora, complice la seconda Champions, scala posizioni tra monte ingaggi e qualità d'organico. Del passato non resta Gianello e i tanti errori commessi che rappresentano gli incidenti di percorso necessari per crescere. Dal Benfica al Benfica, il work in progress di Aurelio va avanti.   

Clicca qui per vedere la sintesi di Benfica-Napoli 2-0

luca cirillo
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