La Gazzetta dello Sport riporta alcuni passaggi dell’intervista che Rafa Benitez ha rilasciato a gazzetta tv che andrà in onda questa sera alle 21.35 nel programma “Condò Confidential: “Avevo scritto 2-0 sul quaderno e mi stavo alzando per correre nello spogliatoio, preparando un discorso difficile e per di più in inglese. Non lo parlo in modo fantastico oggi, figuriamoci dieci anni fa. Ecco, proprio in quel momento il Milan segna il 3-0. Tutto diventa ancora più difficile. I giocatori erano tutti seduti con la testa bassa, e io ordinai loro di alzarla perché avevano lavorato tanto per arrivare fin lì, e non aveva senso arrendersi dopo 45 minuti. Dissi di provare a segnare un gol, perché così la partita si sarebbe riaperta e i nostri tifosi avrebbero fatto il resto. E’ quello che successe: un cambiamento tattico - portai a tre la difesa - la classica mentalità del giocatore del Liverpool e l’appoggio dei tifosi perché per loro non è mai finita finché non è finita. Fu sufficiente. La realtà è che le coppe dipendono più dal momento e dalle abilità individuali, dei giocatori e dell’allenatore”. Poi chiosa finale su Lorenzo Insigne: “In molti vorrebbero vederlo dietro alla prima punta, ma io che lo vedo ogni giorno in allenamento non credo abbia le caratteristiche necessarie. Insigne segnerà di più, questo sì: perché è giovane, e deve migliorare la concretezza sotto porta”