di Pasquale Cacciola - twitter: @PE_Bahia
Chissà in quanti avranno storto il naso dopo aver letto il suo nome nella formazione ufficiale, forse tutti. Un impiego inedito in una gara fondamentale in trasferta, tre giorni dopo la debacle di Torino e in più nella zona del campo più vulnerabile della squadra. Una mossa pressoché azzardata, che in pochi avrebbero fatto ma che Rafa Benitez non ha temuto. Preferendolo in più all'esperto Henrique e al talentuoso Koulibaly. Ma lo spagnolo non fa mai nulla per caso, si sa. Maestro del turnover, capace di entrare nella testa dei suoi giocatori e farli sentire tutti importanti. E così l'inserimento di Giandomenico Mesto si rivela una mossa buona, indovinata. Nonostante finora avesse giocato solo cinque volte da titolare.
Una prestazione di tutto rispetto per l'esterno calabrese, sebbene avesse di fronte avversari tutt'altro che semplici. Prima l'esplosivo Felipe Anderson nel primo tempo, poi gli insidiosi Candreva e Keita nel secondo. Con dedizione e sacrificio ha sopperito alla grande al dislivello tecnico e atletico, contribuendo anche in modo decisivo nel reparto arretrato e non facendo rimpiangere la scelta. Attento e preciso, ancora una volta si conferma una garanzia quando chiamato in causa. Nonostante la poca continuità e il problema muscolare da cui rientrava. Ricorda il buon Grava a tratti, per ruolo e ostinazione.
Applausi a un professionista esemplare dunque, la cui esperienza si rende preziosa quando c'è bisogno di una mano in un calendario fitto d'impegni. Non è un caso che Rafa Benitez spinse per il suo rinnovo contrattuale lo scorso anno, tra lo stupore generale. E c'è da sottolineare anche la conferma a buoni livelli nonostante il grave infortunio subito poco più di un anno fa, la rottura del legamento crociato anteriore che l'ha tenuto fermo a lungo. Un grande incoraggiamento tra l'altro anche per Lorenzo Insigne, prossimo al ritorno in campo.
Tuttavia il destino del 33enne è segnato, sarà infatti l'ultimo anno in azzurro per lui. Difficile pensare a un rinnovo contrattuale nonostante il grande attaccamento alla maglia e l'enorme stima nei suoi riguardi. A prescindere dal futuro di Rafa Benitez. Un discorso anche numerico e prospettico, considerando lo spostamento di Zuniga sulla destra con Ghoulam e Strinic sulla sinistra e l'attuale trattativa con Maggio per il rinnovo. Senza considerare poi diversi profili che il Napoli segue per la corsia destra, come Darmian e Donati. In scadenza a luglio, le strada sono destinate a dividersi. E alla fine il destino ha voluto che trovasse più spazio con l'allenatore che se l'è ritrovato che con colui che l'ha voluto. Ma il calcio è soprattutto questo, magia e imprevedibilità.
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