Il giornalista Paolo Ziliani su X solleva dubbi sull'operato di Gravina e Chinè, rispettivamente il presidente e il procuratore della FIGC, in merito alle indagini sulle scommesse illegali dei calciatori della Juventus.
Ma davvero la Procura FJGC nella persona del procuratore Chinè al servizio di sua maestà Gravina, pur così solerte ad aprire indagini su ogni quisquilia, non ritiene utile avviarne una di fronte al fatto nuovo emerso in questi giorni che i giocatori della Juventus dediti alle scommesse illegali non erano uno (Fagioli) com'era apparso nella prima tranche dell'inchiesta, ma sette: e cioè Perin, McKennie, Di Maria, Paredes, Gatti e Pinsoglio che così facevano, come le carte degli inquirenti milanesi dimostrano, unitamente all'allora unico indagato Fagioli così come altri giocatori della nazionale come Bellanova e Ricci? Davvero la FJGC e i media allineati vogliono far passare la panzana che "non ci sono elementi nuovi" per revocare il precedente processo e aprirne uno nuovo che contesti a ognuno la propria responsabilità?