Sono passati esattamente 69 anni dal 4 maggio del 1949, quando a Torino l'aereo che trasportava la squadra del Torino si schiantava sulla basilica di Superga. Una vera e propria tragedia, che ha segnato inevitabilmente la storia del calcio italiano. Quel Torino non era una squadra qualsiasi, era il Grande Torino: una formazione invincibile che sul finire degli anni '40 aveva rappresentato la rinascita di un intero Paese alle prese con la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Tantissimi i record stabiliti: 88 partite casalinghe consecutive senza sconfitta; 125 gol fatti in un'unica stagione, quella del 1947-1948, anno in cui fu stabilito anche il record per il maggior numero di reti realizzate in una partita, con il 10-0 nel derby piemontese con l'Alessandria.
Per darvi l'idea di quanto fosse forte quella squadra, vi raccontiamo una curiosità che applicata al calcio moderno avrebbe del clamoroso: è il famoso "quarto d'ora granata", un giochino tra squadra e tifosi che si ripeteva spesso quando il Grande Torino giocava in casa, allo stadio Filadelfia: quando la squadra avversaria non era di primo livello, per i primi 15 minuti di gioco, i tifosi sugli spalti restavano muti. E con loro anche i giocatori del Torino si limitavano a gestire il pallone, senza attaccare. Poi, trascorso il primo quarto d'ora, sugli spalti partivano tre squilli di tromba: e solo allora si giocava sul serio. Mazzola guardava la tribuna, si rimboccava le maniche, segnale in codice per i suoi compagni di squadra, e il Grande Torino asfaltava gli avversari.
Da quando è al Napoli, ogni volta che la squadra va in trasferta a Torino, sponda granata o bianconera, Maurizio Sarri non perde occasione per portare omaggio alla lapide che ancora oggi, a Superga, ricorda il Grande Torino. L'allenatore del Napoli non è nuovo a questo tipo di ricorrenza: fin dai tempi dell'Empoli ha sempre ricordato con affetto questa pagina di storia italiana. "Se si viene a Torino è obbligatorio dare un tributo a quella squadra straordinaria. la loro forza si sentiva ancora quando io ero giovane, è un obbligo morale da sportivo. Erano dei giganti di questo sport". Anche quest'anno Sarri non ha rinunciato alla sua visita, e lo ha fatto per ben quattro volte.
E' così che la storia del Grande Torino si lega un po' anche alla storia della SSC Napoli. Ed è anche per questo che oggi, a distanza di 69 anni, cogliamo l'occasione anche noi per rendere omaggio ad una delle squadre più forti della storia del calcio italiano e mondiale.