Gli esiti degli accertamenti bancari effettuati dalla polizia giudiziaria hanno ricostruito un giro d'affari di 1.533.753 sono dai bonifici alla gioielleria Elysium. Da Gatti 40mila euro per saldare i debiti del centrocampista ora alla Fiorentina.
Sono quasi settecentomila euro i soldi spesi da Nicolò Fagioli per scommettere e giocare online. Una cifra che sfiora il milione e 300mila, se si sommano anche i pagamenti riferibili al calciatore della Fiorentina, in forza alla Juventus all’epoca dei fatti. Ma la somma totale è molto probabilmente più alta visto che questi sono solo i bonifici. Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, infatti, uno dei metodi usati per pagare i debiti di gioco era quello di effettuare acquisti in una gioielleria di Milano. Poi ci sono 57.499 euro dell’ex milanista Sandro Tonali (che oggi gioca al Newcastle), 155.000 euro del rossonero Alessandro Florenzi, ma anche 41.100 euro del calciatore del Padova Cristian Bonaiuto e 40mila bonificati da Matteo Cancellieri del Parma.
Le cifre sono contenute nelle carte dell’indagine della procura di Milano sul presunto giro di scommesse illegali. Pagamenti perfettamente tracciabili per l’acquisto di Rolex o altri orologi di lusso, che però restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, che ne “simulavano la vendita“. Per questa intesa tra organizzatori delle scommesse illegali e titolari della gioielleria Elysium, la Guardia di finanza della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano ha eseguito il sequestro di un milione e mezzo di euro – disposto dalla gip Lidia Castellucci – nei confronti del negozio con sedi in via Pergolesi e viale Marche a Milano.
I bonifici alla gioielleria – Gli esiti degli accertamenti bancari effettuati dagli investigatori hanno ricostruito un giro d’affari di 1.533.753, gran parte dei quali riconducibili direttamente e indirettamente al solo Fagioli. “Movimentazioni quindi ben inferiori a quelle complessivamente poste in essere attraverso gli ulteriori mezzi di pagamento individuati”, scrive la gip ricordando che i pagamenti avvenivano anche tramite “ricariche su Revolut, su carte Postepay intestate a prestanomi del De Giacomo (considerato dai pm tra i gestori delle piattaforme di scommesse illegali, ndr), su altri conti correnti sempre riconducibili a quest’ultimo o pagamenti in contanti“.
Quasi 1 milione e 300mila euro riferibili a Fagioli – Dei bonifici citati gran parte sono però riferibili al solo Fagioli. Come si legge nel decreto di sequestro, il calciatore “per saldare i propri debiti” ha effettuato “numerosissimi bonifici alla Elysium”, per un importo complessivo pari ad 693.614 euro. È stato però anche accertato, si legge, che l’ex centrocampista della Juventus si sia “avvalso – oltre che delle disponibilità personali- di prestiti in denaro concessi da altri soggetti, ai quali richiedeva di effettuare, per suo conto, bonifici in favore della gioielleria”. Ad aiutare Fagioli anche Federico Gatti, difensore della Juventus e suo ex compagno di squadra, che ha bonificato 40mila euro. L’ammontare complessivo di questi “ulteriori bonifici effettuati per conto di Fagioli è pari a euro 587.640“. Quindi la cifra complessiva riferibile all’attuale calciatore della Fiorentina sfiora il milione e 300 mila euro.
La carta di credito nella cassaforte della gioielleria – Non solo. Tra le circostanze ricostruite nell’inchiesta c’è anche il caso della carta di credito del centrocampista della Nazionale “che veniva custodita nella cassaforte dell’esercizio commerciale e, all’occorrenza, lo stesso De Giacomo effettuava pagamenti presso la medesima gioielleria per rientrare, quantomeno parzialmente, del debito contratto”. Il tutto emerge dalle chat estrapolate dal telefono cellulare del calciatore. In un caso, quando Tommaso De Giacomo scrive che stava effettuando dei pagamenti con la sua carta, Fagioli risponde: “Non strisciare tanto. Lasciami
qualcosa per vivere“.
“Il bonifico alla gioielleria un delle possibilità per saldare i debiti” – E questi sono solo i bonifici destinati alla gioielleria. Un piccola parte del giro d’affari, secondo gli inquirenti. È Tonali a spiegare ai pm che il bonifico all’Elysium era solo una delle “possibilità” per “saldare il debito”: “Si pagava il doppio del valore di un orologio o di un gioiello e si ritirava l’oggetto scelto, oppure si versava l’importo del debito senza ritirare nessun oggetto”, ha dichiarato, sottolineando di avere effettuato diversi pagamenti in contanti. Tra l’altro molti nomi dei calciatori Serie A coinvolti nell’inchiesta della Guardia di Finanza non compaiono tra quelli che hanno effettuato bonifici alla gioielleria.
Di seguito la tabella dei bonifici alla Elysium ricostruiti dagli accertamenti bancari effettuati dalla polizia giudiziaria:
(Nominativo disponente/totale bonifici)