E’ da molto che ho voglia di scrivervi amici miei napoletani, ho un debito con voi troppo difficile da pagare. Sono arrivato a Napoli che avevo vent’anni e salendo le scale del San Paolo per la prima volta sentivo come già ero stato in quel posto e che stavo in un posto mitico e sacro non ho bisogno di dirvi che il napoli per gli argentini significa Maradona, e quando ho visto le immense bandiere muoversi nella curva ho ricordato come Diego faceva brillare di orgoglio una città intera. Ho preso con emozione quella maglia azzurra che aveva una lettera N grande sul cuore e da lì ho cominciato a conoscere una la vera passione del popolo Napolitano per quella maglia la stessa passione che ha fatto in modo che voi mi adottasse come un figlio, senza chiedermi mai nulla in cambio solo condividere la vostra passione fatta di calcio, san Gennaro,Vesuvio e mare. Porto con me la tristezza di non avervi potuto dare in dietro con le poche partite giocate il tanto affetto ricevuto. Nella mia Napoli rimarrà sempre Luca disposto ad aiutare, Paolo responsabile di trasmettere la passione dei napoletani, e poi come non dimenticarmi di Achille che piangeva di emozioni ogni volta che mi raccontava dei gloriosi anni di Diego e di Raffaele autentico conoscitore dei sapori italiani e di Andrea sempre disposto ad ospitare un amico al tavolo di Gennaro li nell’alto di Lucrino, di Salvatore, Giancarlo e Francesco e di tanti altri che sicuramente sto dimenticando ora ma che solo per farmi sentire “uno di noi ” ti danno tutto ed ancora di più. Il calcio è rivincita ogni giorno e allo stesso modo lo è la vita ed è b per questo che per me siete stati un punto di partenza nel cominciare un altro cammino calcistico lontano da voi ma dove sempre sentirò e condividerò con voi la vostra passione. Un forte abbraccio e sempre forza Napoli.
Ps: dovunque troverò un napoletano ritornerete alla memoria tutti voi amici di Lucrino e mi piace pensare che prima o poi ci troveremo nuovamente.
Ignacio Fideleff