Così Gianni Mura, editorialista di Repubblica, scrive su Bologna-Napoli: "C’è un altro discorso, più facile da fare dopo una sconfitta del Napoli che dopo una vittoria. Mentre Mancini, tanto per fare un esempio, ogni volta cambia formazione (almeno 4 giocatori nuovi), Sarri ha individuato la squadra-tipo e su quella insiste. E’ una scelta vecchia come il calcio: squadra che vince (e convince, aggiungo) non si cambia. Un rischio, da calcolare, è che dopo un po’ qualcuno degli intoccabili abbia bisogno di tirare il fiato. Un altro rischio è che qualcuno degli intoccabili si senta davvero intoccabile, ossia che venga a mancare una reale concorrenza nella truppa, concorrenza che spinge i panchinari a impegnarsi il doppio per far cambiare idea al tecnico e i titolari pure a impegnarsi per non essere scavalcati. In altre parole, mi chiedo se Chiriches o Strinic o lo stesso Valdifiori, che in pochi mesi non può essere diventato un ferrovecchio, non abbiano i requisiti per giocare un’intera partita, magari non di quelle di cartello. Il Napoli ha perso una partita, non il campionato. Se la vittoria sull’Inter aveva creato eccessivi entusiasmi, questa sconfitta non porti solo pessimismi assortiti. Per certi versi, può anche essere utile"