L'edizione odierna di Repubblica scrive sulla querelle a distanza tra De Laurentiis e De Magistris sullo stadio San Paolo: "Luigi de Magistris e Aurelio De Laurentiis, la colonnina della polemica è tornata bollente. La tregua è durata lo spazio di qualche mese dopo la querelle legata ai concerti, poi la tensione è esplosa nuovamente. Il motivo del contendere è sempre il futuro del San Paolo. Quello di un nuovo stadio è un vessillo che il sindaco ha scelto di sbandierare sin dall’inizio del suo mandato. Ci ha provato prima con Ponticelli, poi ha messo tante fiches sul tavolo per la ristrutturazione dell’impianto di Fuorigrotta, ipotesi voluta fortemente dal presidente De Laurentiis. Il restyling di 20 milioni, però, non gli basta e l’ha detto senza troppi giri di parole. Il Napoli è sorpreso da quello che sembra un giudizio di merito che anticipa il parere atteso entro il 31 ottobre (termine ultimo dei 90 giorni previsti dalla legge 147/2013) e quindi si interroga sui motivi di questa uscita pubblica del sindaco. L’altra sfida da giocare è quella del rinnovo della convenzione, scaduta ieri. Il tema resta delicato. Il testo approvato in giunta potrebbe subire delle modifiche: il canone di 650mila euro, secondo molti consiglieri, è considerato troppo basso visto quanto pagano Fiorentina (900mila euro), Torino (500mila euro), Inter e Milan (1 milione e 250mila euro a testa). Solo Marassi ha un fitto più basso (310mila euro), quindi bisognerà rivedere l’accordo, circostanza che ha fatto infuriare De Laurentiis"