La Gazzetta dello Sport scrive su Jorginho: "Con un simile quadro tattico il predominio del Napoli è una logica conseguenza: il 54 per cento di possesso palla dice che la squadra di Sarri ha avuto più opportunità per costruire gioco e i 34 contrasti vinti (contro i 15 della Juve) spiegano che Higuain e soci hanno mostrato più grinta e, soprattutto, si sono sempre trovati nei pressi del pallone (cosa fondamentale per rubare il tempo agli avversari). Jorginho ha giganteggiato in mezzo al campo con 92 tocchi: 80 passaggi e soltanto 10 sbagliati. Quantità, d’accordo, ma anche tanta qualità perché non è semplice muoversi nel traffico come accade a lui. Jorginho fa da schermo davanti alla difesa, protegge la coppia centrale e, quando è il caso, fa legna: 3 contrasti vinti e 5 recuperi. Inoltre, quando si è trattato di costruire la manovra, si è sempre fatto vedere per il disimpegno e ha distribuito il pallone con saggezza. E’ stato lui a scegliere spesso il settore sinistro per attaccare la Juve: lì Insigne poteva mettere in difficoltà Padoin, che terzino non è. E guarda caso è stato Insigne a sbloccare il risultato. Dall’altra parte, sul settore destro, sempre guidato dai suggerimenti di Jorginho, Callejon si è sacrificato stringendo il campo e vestendo i panni più dell’interno che della classica ala: lo spagnolo, con 10 palloni recuperati, dimostra quanto possa risultare utile il lavoro di un attaccante che accetta di sgobbare in copertura"