Dall'incontro tra le squadre Primavera di Napoli e Lazio spunta fuori un episodio particolare e, in un certo senso, divertente. Da quando è nato il calcio, l'arbitro è sempre stato nell'obiettivo dei tifosi: più nel bene che nel male. La squadra perde? Colpa dell'arbitro. Rigore contro? Colpa dell'arbitro. Fuorigioco inesistente? Colpa del guardalinee. C'è poco da fare, i tifosi sono soggetti irrazionali che - presi dall'amore per la propria squadra - spesso non riescono ad essere oggettivi nella valutazioni di certi episodi. Per cui, nella maggior parte dei casi, per qualsiasi cosa, la colpa è dell'arbitro.
Tuttavia, a Sant'Antimo, al centro sportivo in cui il Napoli Primavera disputa le proprie partite in casa, qualcosa ha fatto davvero pensar male nei confronti dell'arbitro. Di sicuro, il signor Strippoli di Bari non è tra quelli dal cartellino facile. Il calcio è un gioco 'maschio' ed è giusto lasciar correre in certi frangenti. Se, però, il campo si trasforma in mattatoio, allora vuol dire che qualcosa veramente non va. Già dai primi minuti lo si avverte. L'arbitro fischia pochissimo, ammonisce anche meno e non espelle.
Così, dopo un paio di interventi sopra le righe da parte dei ragazzi della Lazio, sugli spalti scoppia l'ira dei tifosi."E' possibile che non vedi un fuorigioco? Ma che stai a fare lì?". Un tifoso che inveisce contro il guardalinee a lui vicino che non aveva ravvisato una posizione irregolare di un attaccante biancoceleste. Continua: "Attento alla bandierina", per poi arrivare a: "Vedi di metterti al fresco ogni tanto, che il sole ti fa male alla testa". Si sente chiaramente, il tifoso urla nel silenzio generale degli spalti di Sant'Antimo. Il guardalinee non si gira, ma sorride divertito.
Ma con l'arbitro gli insulti sono anche più pesanti. Alcuni sono irripetibili, ma ciò che va riportato è la reazione dei tifosi ad ogni fallo non segnalato. Sugli spalti ci sono, per lo più, mamme, papà e parenti dei ragazzi in campo. E le mamme, si sa, sono apprensive. Si sentono cose del tipo: "Li hanno mandati in guerra a 'sti ragazzi". Per poi arrivare a "questa non è una partita, questo è il Vietnam". Insomma, che siano esagerate le considerazioni della mamma preoccupata per il figlio non c'è dubbio. L'arbitro, però, perchè non fischia?