Nervi e muscoli fanno brutti scherzi: dura gestirli, dura massaggiare le emozioni, contenerle, spenderle nel momento giusto. Se poi tutto intorno a te fa rima con pazzia, il rischio di scivolare diventa altissimo. Lo scenario, prima del fatto: qualificazione accolta dai fischi di 30 mila tifosi, speaker quasi sbeffeggiato, giocatori costretti a nascondere l’esultanza mentre alla radio ascoltavano i secondi finale di Bayer-Barcellona. Nervi tesi, dunque. Pochi secondi ancora, il tempo di scendere nelle scalette che dal terreno di gioco dell’Olimpico portano verso gli spogliatoi, e Manolas e Pjanic cominciano a discutere. Toni sempre più alti, che presto diventano insulti, rigorosamente in lingua italiana, dunque almeno qui senza problemi di traduzione. La scintilla? La cattiva gestione del pallone da parte del greco nelle fasi finali di gioco, che Pjanic ha rimproverato in tono energico al compagno di squadra: da lì lo scambio di insulti, durato un bel po’, almeno fino all’ingresso degli spogliatoi. Dove, secondo voci però non confermate, i due avrebbero alzato ancora di più il tono della discussione, tanto che sarebbe servito l’intervento di un dirigente per sedare la lite. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.