Perché il Napoli scompare quasi sistematicamente nei secondi tempi? Si tratta di un problema atletico? Si tratta di un problema mentale? A questi interrogativi può rispondere solo Antonio Conte che ha il polso della situazione vedendo quotidianamente la squadra in allenamento. Dunque aspettiamo una sua risposta - sempre che gli venga chiesto - su questa cattiva abitudine che sta contraddistinguendo (in negativo) il suo Napoli da un bel po’ di tempo. Anche qui corre fare una premessa: Conte ha dovuto convivere finora con degli infortuni importanti che l’hanno costretto a rivisitare sistemi di gioco ed anche a chiedere a qualche calciatore di stringere i denti. Questo è un dato di fatto così come non va messa in discussione la disponibilità di questi ragazzi.
Chiarito ciò, in base al report ufficiale pubblicato dalla Lega, vediamo come ieri si sia vissuto quasi un paradosso che giustifica la legge non scritta del “non importa quanto corri ma come lo fai”. Il Napoli, come squadra, ha ricoperto più distanza in campo del Bologna: 115 chilometri gli azzurri mentre i felsinei 112. Il Napoli ha prevalso anche nelle modalità corsa Run (da 7.1-15 km/h) e Sprint (maggiori di 15.1 km/h). Nel primo caso, gli azzurri sono a 25,907 mentre i bolognesi 23.335. Nell’altro la squadra di Conte ha raggiunto 2.270 contro i 2.020. A fare la differenza è stata la modalità corsa Jog (0-7 km/h): 86.035 del Bologna contro 85.939 del Napoli.
Questo dimostra come, almeno guardano i numeri, il blackout al “Dall’Ara” non sia di natura atletica perché la squadra ha corso ed anche tanto sotto l’aspetto dell’intensità. E allora? Le cause di un baricentro pari a 36 metri nel secondo tempo può essere figlio di paura di vincere, insicurezza o poca tenuta mentale. Le gambe girano, ma se ti porti nella mente ansie e paure alla fine corri a vuoto e vanifichi tutto. Mai come ora sono le sostituzioni di Conte ad avere un peso specifico. La condizione atletica c’è e ci sarà, ma è ovvio che nessuno possa durare all’infinito singolarmente. La lettura delle gare del tecnico deve essere ora più che mai un valore aggiunto.