Sulley Muntari è al centro dell'attenzione mediatica da quando, lo scorso 30 aprile, durante la sfida tra Cagliari e Pescara, aveva protestato platealmente con l'arbitro Minelli per i ripetuti cori razzisti provenienti dalla curva della squadra di casa, chiedendo la sospensione dell'incontro; dopo l'assurda espulsione e la squalifica, poi cancellata, era intervenuto in sua difesa perfino l'Alto Commissario dell'ONU per i diritti umani, che lo ha definito un esempio e fonte di ispirazione nella lotta al razzismo. Ora Muntari ha registrato un video-messaggio, spiegando il perché del suo gesto: "Sono uscito dal campo perché sentivo che dovevo farlo, sentivo che per me non era giusto rimanere in campo mentre ero discriminato per il colore della pelle. Sono uscito perché ne avevo il diritto ma nella scorsa settimana ho vissuto un inferno, sono stato trattato come un criminale. Ma il mio messaggio a chi è stato discriminato o a chiunque abbia subito ogni forma di abuso: non abbiate paura di parlare. Dovete parlare per rendervi liberi, non dovete avere paura di nessuno. Dovete dire tutto ciò che pensate, perché se nessuno cambia dovete essere voi il cambiamento".