Secondo quanto rifertio dal Mattino, emergono nuovi dettagli inquietanti sulla fase finale della vita di Diego Armando Maradona. A raccontare un primo campanello d’allarme è il dottor Flavio José Tunessi, traumatologo del Gimnasia La Plata, che ricorda un momento significativo: «L’ho visto in difficoltà il giorno del suo compleanno. Gli chiesi come stesse e lui mi disse: “Non sto bene”.Informai subito il dottor Leopoldo Luque, con cui collaboravamo».
Il "caso Maradona", al centro di un processo in Argentina, si arricchisce di ulteriori elementi. Dopo una TAC effettuata all’ospedale Ipensa, i medici Guillermo Burry e Marcos Correa avevano diagnosticato un ematoma subdurale, ma esclusero la necessità di un intervento chirurgico urgente. Secondo loro, la situazione era gestibile con una terapia farmacologica e un attento monitoraggio da parte degli specialisti. «Era una condizione cronica», dichiararono.
Nonostante queste valutazioni, il neurochirurgo Luque — considerato il medico personale di Maradona — decise di procedere comunque con il ricovero alla clinica Olivos, dove il 3 novembre Diego venne operato da una squadra di cinque specialisti. Curiosamente, non fu Luque a eseguire l’intervento. Dopo l’operazione, i medici consigliarono un ricovero post-operatorio in una struttura adeguata alla riabilitazione. Invece, Maradona fu trasferito in una casa a Tigre, priva delle attrezzature mediche necessarie. È lì che morirà il 25 novembre 2020. Le testimonianze raccolte dai magistrati di San Isidro complicano ulteriormente la posizione di Luque, già sotto processo insieme ad altri sette sanitari.
Nella decima udienza è emerso per la prima volta che l’intervento chirurgico era stato sconsigliato dall’équipe di Ipensa. Il dibattimento dovrà chiarire se la scelta di procedere con l’operazione — contro il parere degli specialisti — possa aver influito negativamente sul peggioramento del quadro clinico del campione argentino. Luque, assente in aula, resta una figura centrale in un’inchiesta che continua a sollevare interrogativi.