A oltre quattro anni dalla morte di Diego Armando Maradona prende il via in Argentinaiil processo penale contro l'equipe medica che ebbe in cura il campione argentino nel novembre del 2020 quando morì poco dopo un intervento neochirurgico per l'asportazione di un ematoma alla testa. Sul banco degli imputati sette professionisti accusati di “potenziale negligenza”. Tra loro il neurochirurgo che lo aveva in cura, un medico clinico, uno psichiatra, uno psicologo, una caposala e alcuni infermieri
Si apre, nel tribunale di San Isidro a Buenos Aires, il processo penale a carico dell'equipe medica che ebbe in cura Diego Armando Maradona nel novembre del 2020 quando l'ex Pibe de Oro morì a 60 anni, per una crisi cardio-respiratoria, durante la convalescenza in una residenza a Tigre, dopo un intervento neurochirurgico per un ematoma alla testa. Sono sette gli indagati, tra medici e paramedici a cui era stato affidato Maradona dopo l'operazione al cervello, accusati di omicidio, con dolo eventuale, perché vi sarebbe stata negligenza nelle cure per un ammalato molto complesso, cardio-patico, con alle spalle problemi di droga e alcolismo.
Si tratta del neurochirurgo Leopoldo Luque, che in quel periodo era il medico più vicino a Maradona; della psichiatra Agustina Cosachov, dello psicologo Carlos Diaz, della coordinatrice sanitaria Nancy Edith Forlini, del coordinatore degli infermieri Mariano Ariel Perroni, del medico Pedro Pablo Di Spagna e dell'infermiere Ricardo Almiron. L'infermiera Gisela Dahiana Madrid, rappresentata dall'avvocato Rodolfo Baqué, sarà sottoposta a un processo con giuria come richiesto dalla sua difesa e secondo quanto autorizzato dal tribunale." Il Tribunale prevede di ascoltare oltre 120 testimoni e il processo è destinato a durare per diversi mesi. A riportarlo è Sky Sport.