Luca Marchetti nel suo editoriale per Tuttomercatoweb: Dobbiamo essere onesti e realisti. Il Napoli ha giocato con coraggio: ha guardato il Real negli occhi. Gli ha messo anche paura. Poi la qualità delle giocate (anche quelli “improvvisate” come il gol di Casemiro) e soprattutto la personalità e l’esperienza degli avversari ha fatto il resto. Forse De Laurentiis è stato troppo severo con i suoi giocatori e con il suo allenatore. E chissà se queste critiche a caldo possano aprire delle crepe nel rapporto fra Sarri e il suo presidente.
Con il gioco (anche se Sarri qualcosa in più avrebbe voluto vedere) il Napoli è arrivato sulle spalle del gigante, ma non è riuscito ad abbatterlo. Forse il risultato (per quanto pesante) è meno duro in vista del ritorno. Il gol in trasferta è stato segnato. Ora serve davvero la partita perfetta per ribaltare un risultato del genere contro il Real delle stelle ma anche della concretezza. Il Napoli dovrebbe cercare di non subire gol e ne deve fare almeno due. Impresa durissima, ma non impossibile. Soprattutto per chi può contare su 80mila tifosi e sulla consapevolezza che il gioco può colmare il gap. Bisogna sperare che qualcosa vada storto ai madridisti, ma non è buttato nulla. Paradossalmente, nonostante il 3-1, è una delle partite (finora) più equilibrate della Champions. Il Borussia che ha steccato contro il Benfica ha sicuramente il compito più facile. Ma non andate a dirlo a Barcellona o all’Arsenal che c’è anche il ritorno. Avrebbero già da oggi il mal di testa.
Può con il mercato il Napoli mettersi davanti al Real? Non ora, non nell’immediato. Neanche con lo stadio che vorrebbe De Laurentiis, non con le regole di autoregolamentazione che esistono (e che hanno permesso al Napoli di essere lì). Il Napoli deve pensare di poter fare un passo alla volta. E proseguire lungo una strada che gli ha permesso di raccogliere risultati sempre più importanti nel corso dell’era De Laurentiis. Più che ha queste sfide di grandissimo prestigio, da potersi giocare alla pari, dovrebbe puntare a colmare il gap in Serie A, dove la concorrenza, fra poco, potrebbe aumentare visto che Suning già ha fatto capire di essere pronta a spendere per far tornare l’Inter ipercompetitiva e visto che fra pochi giorni ci sarà il famoso closing milanista, con SES pronta a subentrare a Berlusconi.
Ma c’è un’altra variabile che potrebbe scombinare i piani delle big di serie A: le panchine. Generalmente si inizia a parlare dei movimenti degli allenatori a marzo/aprile, ma questa stagione così strana ha anticipato i tempi. Probabilmente il Napoli è l’unica grande sicura di avere lo stesso allenatore anche la prossima stagione, visto il contratto rinnovato lo scorso anno.