Ultime news SSC Napoli - L'edizione odierna de Il Mattino nel giorno di Napoli-Milan riprende la storia della trattativa Maradona-Milan dall'autobiografia "Yo soy El Diego", scritta con il giornalista argentino di origini capresi Daniel Arcucci:
«Io avevo un contratto col Napoli fino al 1989 ma Guillermo (Coppola, il suo manager dell'epoca ndr) decise che era importante accelerare il rinnovo. La trattativa cominciò a Madrid, dove giocammo a settembre la partita di Coppa dei Campioni contro il Real. Settembre 1987. Siccome alla fine ci eliminarono, Ferlaino cominciò a tirarsi indietro. Però non aveva fatto i conti con qualcosa: Silvio Berlusconi mi voleva portare al Milan.
Sebbene dentro di me sapessi che non avrei potuto giocare in nessun'altra squadra italiana al di fuori del Napoli perché avrebbero ammazzato me e anche chi mi avesse comprato. Lo dissi pure a Berlusconi, quando lo vidi, ricavandone l'impressione di un gentleman, un vincente. Gli dissi: Berlusconi, se facciamo l'affare dobbiamo andarcene tutti e due dall'Italia: lei perderebbe i suoi affari, perché i napoletani le romperebbero le scatole tutti i giorni e io avrei una vita impossibile.
Tutti sapevano che il Milan mi offriva tutto quello che volevo, lo stesso giorno Ferlaino accettò tutte le condizioni poste da noi e firmammo un nuovo contratto: 5 milioni di dollari all'anno fino al 93, senza contare le entrate del merchandising, che avrebbero portato 2 milioni in più a stagione. E Ferlaino mi fece anche un regalino: la Ferrari F40 nera, un pezzo all'epoca unico al mondo».
Qualche mese dopo Maradona, alla vigilia della sfida scudetto del 1° maggio 88 al San Paolo (che fu poi quella del sorpasso dei rossoneri), lanciò un urlo: «Neanche una bandiera del Milan voglio vedere, neanche una».