La Gazzetta dello Sport scrive sul caos Palermo: "Il tutto al termine di una lunga giornata che ha assunto contorni kafkiani, fatta di ripetuti confronti, liti e ripensamenti. I confronti li ha avuti il presidente con la squadra, la lite è andata in scena tra Iachini e Zamparini. Il presidente è arrivato a sorpresa in città e ha convocato i giocatori a uno a uno, per sentirli sul momento attuale e capire come avrebbero preso un cambio in panchina a favore di Ballardini. La maggior parte di loro ha espresso la preferenza per l’attuale tecnico, sostenendo che l’unico modo per centrare la salvezza era continuare con Iachini, arrivato all’appuntamento col presidente all’ora di pranzo. L’allenatore ha manifestato tutto il disappunto ricordando al presidente le garanzie che aveva ottenuto e che erano state alla base del suo ritorno, ovvero nessuna ingerenza tecnica e nessuna critica a mezzo stampa. E’ stato un confronto duro nel quale il tecnico ha tenuto il punto e al termine del quale ha rassegnato le dimissioni che Zamparini non ha accettato subito. Forse nella speranza di convincerlo a restare, cosa che ha provato a fare al campo di allenamento dove Iachini non ha diretto la seduta. E’ rimasto chiuso negli spogliatoi per proseguire il confronto col patron, ma anche con i giocatori che hanno tentato di farlo ritornare sui suoi passi, senza successo"
"La telefonata a Ballardini c’è stata, ma non ha prodotto gli effetti sperati, perché il tecnico ha chiesto garanzie per tornare. Le scorie delle liti con lo spogliatoio, specie con Sorrentino, che avevano portato al suo allontanamento sono evidenti. L’allenatore ha chiesto che alcuni giocatori - in primis il portiere - venissero messi da parte e piena autonomia nelle decisioni"