di Marco Galiero
Twitter: @GalieroM
Arriva a Napoli e i tifosi lo accolgono in migliaia all'aeroporto di Capodichino, appena il 5 gennaio scorso. Il viso di un bambino, con voce tremante, ma deciso e sicuro di sè, afferma: "Non sono bravo con le parole, ricambierò questo affetto sul campo". E' fatta, Napoli è già innamorata di lui. Manolo non dimentica la promessa e comincia a dare spettacolo in campo. Sempre testa bassa, attento agli accorgimenti del mister, il suo rendimento registra 21 presenze, 7 reti ed un numero abbastanza elevato di pali e traverse che hanno fatto mozzare il fiato ai tifosi.
La faccia da bravo ragazzo non è solo una maschera, perchè Gabbiadini lascia un bel ricordo di sè anche a Genova, dove ha giocato con la maglia della Sampdoria per circa due anni. Tant'è che il suo ex compagno di squadra, Eder, in una intervista rilasciata a 'Il Mattino' dichiara: "Conosco bene Manolo e non avevo dubbi si inserisse così bene anche in una piazza importante ed esigente come quella di Napoli. E’ un ragazzo dalle grandissime qualità e potenzialità ma alla Samp abbiamo tanti altri talenti che riescono a fare la differenza. Parliamo spesso in Nazionale, siamo amici ma domenica ci affronteremo con professionalità da avversari". Il 23enne bergamasco, tuttavia, un po' d'amaro in bocca a qualcuno dell'ambiente bergamasco deve averlo lasciato. Insomma, un giovane di talento che ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio 'top player', che al Napoli sta facendo impazzire i tifosi e la società, alimenta non poco il rammarico di un presidente che è ha scelto di cederlo. Tuttavia, in un'intervista rilasciata ai microfoni di 'Radio Gol', Ferrero si è giustificato dicendo: "E' stato un grande dispiacere venderlo, ma meglio che giochi e si realizzi. La Juve ha voluto darlo via, se fosse stato solo mio non l'avrei mai ceduto".
Sarà interessante, senz'altro, vederlo in campo proprio contro la Sampdoria. Il calendario offre un'occasione ghiottissima per vedere come si comporterà il giovane Manolo contro la sua ex squadra e, in particolare, se la società e i tifosi liguri saranno costretti a mangiarsi le mani nell'assistere a una grande giocata o, magari, a un gol del loro vecchio gioiello.
Ad un destino così beffardo per la Samp potrebbe opporsi soltanto Benitez: il tecnico, infatti, non ha ancora deciso se mandare in campo Calléjon o Gabbiadini.
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