Si conclude l'indagine sulla Juventus, con la società che paga una multa per aver venduto i biglietti in modo irregolare. Il club bianconero, infatti, era entrato nell'occhio del ciclone tanto da dare il via ad una vera e propria inchiesta, denominata Alto Piemonte. Oggetto dell'indagine i metodi di vendita dei biglietti delle partite bianconere nonché le infiltrazioni della malavita, in particolare della 'ndrangheta. Il club bianconero, di cui nessun tesserato è attualmente indagato per queste motivazioni, è stato trovato colpevole di vendita illegale di biglietti.
Il club bianconero, in particolare, avrebbe difatti violato la legge numero 41 del 2007, riporta il Corriere di Torino, che regola i rapporti tra le società sportive e i tifosi. E, in particolare, proibisce la distribuzione di più di quattro tagliandi a una sola persona, cosa non rispettata dalla Juventus. Il club torinese, infatti, ha venduto molti più che quattro biglietti ad alcuni tifosi, trasgredendo alle rigide norme in materia. Proprio per questo il prefetto di Torino, Renato Saccone, era stato allertato lo scorso novembre, onde ristabilire l'ordine e le regole imposte dalla legge.
Il lungo iter burocratico e legale era iniziato con una richiesta di circa 600mila euro, decretata dalla Corte Federale d'Appello della Federcalcio lo scorso 18 dicembre. Dato che il fatto sussisteva, infatti, la Federcalcio ha chiesto una salatissima multa, ma le cose sono andate diversamente. Negli ultimi mesi, riesaminando il caso, si è deciso che il comportamento della Juve non sia stato giudicato tra i più gravi, visto che la legge prevede una sanzione che va dai 40.000 ai 200.000 euro. Così come l'Atalanta era stata multata di 66mila euro nel 2014, oggi la Juventus è stata multata di 50mila euro.