Le bandiere nel calcio non esistono più. Frase banale, retorica, terribilmente ripetitiva e traboccante di luoghi comuni. Ai Totti, ai De Rossi e ai Del Piero rispondono i Nesta, gli Aquilani e i Mascara. Poche ore fa è giunta la notizia del trasferimento di Giuseppe Mascara al Napoli, priva dell'effetto sorpresa ma accompagnata da un inevitabile nodo in gola per tutti i tifosi e sportivi catanesi. Catanesi, proprio come 'Mascarinho' che lascia la squadra che gli ha consentito di esordire in serie A per accarezzare un sogno chiamato Europa. A 31 anni bisogna cogliere al volo un'occasione del genere. Dopo la convocazione di Marcello Lippi in Nazionale, mancava l'ultima ciliegina per guarnire una carriera impreziosita da goal impossibili, giocate da PlayStation e successi indelebili che hanno trasformato Mascara in uno dei giocatori più amati della storia del Catania. Auguri Mascara! Catania non smetterà di volerti bene.
DALL'ETNA AL VESUVIO Il gigante Etna stava diventando, forse, troppo ingombrante. Un po', con le dovute differenze, come è accaduto a Cristiano Lucarelli, livornese doc che ha deciso di lasciare il cuore nella sua città e portare i piedi altrove. Mascara ha preferito il Vesuvio, meno imponente del vulcano catanese ma, soprattutto, meno vincolante. Le radici del folletto di Caltagirone affondano sul terreno fertile alle falde dell'Etna ma non sempre un legame viscerale è capace di rinsaldare quotidianamente un rapporto. Anzi la troppa vicinanza storpia e si arriva a un momento in cui l'uomo, sempre spinto dalla voglia di esplorare e scoprire nuovi mondi, dà sfogo alla propria indole lasciando amori, affetti e certezze per provare quella sensazione che solo l'adrenalina da novità, può suscitare. A 31 anni, quando di emozioni ne hai vissute e condivise parecchie in sette stagioni al Catania, può sopraggiungere la voglia di cambiare per andare alla ricerca di nuovi stimoli . Siamo sicuri che Mascara verserà fiumi di lacrime, rimembrando la cavalcata trionfale del 2006, l'esordio in serie A, la sua prima rete, la vittoria nel derby col Palermo quando inventò quel pallonetto strabiliante da centrocampo. Piangerà Mascara, rammentando le sue stesse imprese, compiute al ritmo della mano battuta sul petto e dello schiocco di un bacio sulla maglia rossazzurra. Stendardi, bandiere, striscioni e cori andranno a bussare alla porta dei suoi ricordi quando, pensieroso, scruterà il cielo di Napoli ed entrerà in campo per la prima volta dal sottopassaggio del 'San Paolo'. Per un istante le sue pupille rimpiccioliranno le curve ed ingigantiranno il Vesuvio sullo sfondo. Il 'Massimino' con vista sull'Etna, lo continuerà ad incitare 800 km più a sud, senza rammarico e senza cenni di stizza. Catania – Napoli è già stata archiviata ma siamo certi che il pubblico catanese avrebbe accolto 'Topolinik' con applausi scroscianti e sinceri. Speriamo di rifarci l'anno prossimo... NIENTE TRUCCHI SOLO MASCARA Per coltivare sogni, Mascara ha scelto la rigogliosa piantagione partenopea, dove crescono prodotti 'di origine protetta', da Hamsik a Cavani, da Lavezzi al capitano Paolo Cannavaro. Apparentemente sembra il luogo ideale per cullare rinnovate ambizioni: pubblico speciale, città calorosa, società solida, squadra ben costruita e tecnico di altissimo livello. Ed è quello che auguriamo al “nostro”, perché un po' rimarrà sempre rossazzurro, 'Mascarinho'. Il salto di qualità tanto agognato si è finalmente concretizzato. Bisogna usare gli estintori per spegnere sul nascere eventuali maldicenze: non è una questione di denaro, che sia chiaro! Il giocatore voleva intraprendere una nuova esperienza e il Napoli, società che ha cercato insistentemente Mascara anche in passato, rappresentava la piazza giusta per trasformare da dignitosa a prestigiosa, una carriera comunque onorevole. L'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco, ha detto in passato che Mascara sarebbe morto calcisticamente a Catania. Appena l'altro ieri ha definito “invenzione giornalistica” un eventuale passaggio dell'attaccante al Napoli. Oggi la realtà ha spazzato via vecchie e recenti dichiarazioni, e non servono parole. A noi, però, viene in mente uno striscione dedicato al folletto di Caltagirone, geniale nella sua semplicità che, allo stato dei fatti, va riscritto così: niente trucchi, Mascara è andato via davvero.